Acqua nera di Joyce Carol Oates

Acqua nera di Joyce Carol Oates
Online da aprile 2020 il libro di Joyce Carol Oates “Acqua nera” (il Saggiatore)

«La lettura è l’unico mezzo in cui scivoliamo involontariamente, spesso ineluttabilmente, nella pelle, nella voce e nell’anima di un altro» (Joyce Carol Oates)

Un’auto sfreccia a tutta velocità nella notte, diretta verso un molo; una macchia d’ombra circondata da un buio ancora più nero. Il mondo avanza, accelera, romba nello specchietto retrovisore. Poi d’improvviso, una curva, le ruote perdono grip sull’asfalto, un burrone si spalanca vorace a inghiottire il veicolo, la superfice del lago esplode nell’impatto. Ora il mondo è sparito e l’oscurità è entrata dentro la macchina. L’acqua ha sfondato il parabrezza, invaso l’abitacolo, riempito i polmoni dei due atterriti passeggeri: un Senatore degli Stati Uniti ed Elizabeth Kelleher, sua ammiratrice ventiseienne. Ora il mondo è pece e, mentre la morte si avvicina, Elizabeth prova a ricostruire gli eventi che l’hanno portata lì, a finire così; a chiedersi perché e rispondersi «non so». 

In Acqua nera Joyce Carol Oates trasforma lo “scandaloso” caso di cronaca nera del 1969 che coinvolse Ted Kennedy - di ritorno da una festa sull’isola di Chappaquiddick perse il controllo della macchina e la sua assistente morì annegata in un lago - in un’inquietante allegoria romanzesca del potere e della politica, raccontandone la ferocia attraverso la parabola tragica di una ragazza idealista costretta a scontrarsi con una realtà ben più cupa dei suoi desideri. Quella di Elizabeth è una storia di ambizione e disincanto, una discesa nel profondo dell’anima umana che, dalle aule dei campus universitari gonfi di entusiasmo, la conduce alle feste dei comitati elettorali sulla East Coast, ad un arrivismo spregiudicato appena coperto da un velo di lustrini, fino al crudele epilogo.

Con la maestria che l’ha resa una fra le voci più importanti della letteratura americana, Joyce Carol Oates modella un’opera ipnotica angosciante. Un gorgo di pensieri, ricordi ed emozioni in cui affonda - insieme al lettore - il relitto della morale novecentesca.

Un thriller politico che fa affondare il lettore nelle paludi oscure degli anni sessanta americani seguendo il corpo di una ragazza che cade in un fiume.

Joyce Carol Oates (New York, 1938) è una fra le figure più rilevanti - nonché fra le più prolifiche - della narrativa americana contemporanea. È Residente a Princeton, presso la cui Università ha insegnato scrittura creativa per oltre trentacinque anni (dal 1977 al 2014). Fa parte della prestigiosa American Academy of Arts and Letters.

Nella sua opera narrativa esplora le residue potenzialità del realismo sociale e del genere «neogotico». Da Il Giardino delle delizie (A Garden of Earthly Delights, 1966), mappa di un eden sfigurato dalla violenza, a Quelli (1969), che proietta vite ed esperienze femminili sul fondale apocalittico della Detroit dei conflitti razziali, a Bellefleur (1980), saga di una famiglia potente e maledetta, J. C. Oates ha delineato i temi di una produzione vasta ed eclettica, che sperimenta generi e stili e mette impietosamente in luce l'ipocrisia e la violenza della vita borghese, l'oppressione delle famiglie, la grettezza delle piccole comunità, l'oppressione e la mercificazione delle donne.

Fra il suoi libri ricordiamo Marya: a Life (Marya, 1986), Zombie (1995), We Were the Mulwaneys (Una famiglia americana - 1996), racconti (Where Are you Going, Where Have You Been? Selected Stories - Storie americane - 1993) e saggi (On Boxing - Sulla boxe - 1987). Con lo pseudonimo di Rosamond Smith si è dedicata alla suspense pubblicando Nemesis (Nemesi - 1990) e Snake EyesOcchi di serpente - 1992). Non ha trascurato neppure gli eventi biografici: La figlia dello straniero (2007) si ispira alle vicende del nonno, mentre, dopo la morte di suo marito, ha scritto il memoir Storia di una vedova (Bompiani, 2013).

Nei libri degli ultimi vent’anni ha indagato soprattutto l’evoluzione delle dinamiche familiari che portano a inattese esplosioni di violenza (Broke Heart Blues - La ballata di John Reddy Heart, 1998; Blonde - 2000 - su Marilyn Monroe; Un giorno ti porterò laggiù - I’ll Take You There - Un giorno ti porterò laggiù, 2002; Missing Mom - La madre che mi manca, 2005; The Gravedigger’s Daughter - La figlia dello straniero, 2007).

In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Bompiani, Mondadori e da il Saggiatore. Ricordiamo Sorella, mio unico amore (Mondadori, 2009), Una brava ragazza (Bompiani, 2010), Uccellino del paradiso (Mondadori, 2011), Doppio nodo (Bompiani, 2011), La ragazza tatuata (Mondadori, 2012), Storia di una vedova (Bompiani, 2012), Mudwoman (Mondadori, 2013), Scomparsa (2016) e la quadrilogia dell'Epopea americana, pubblicata da il Saggiatore nel 2017 è formata da Il giardino delle delizie, I ricchi, Loro e Il paese delle meraviglie. In essa la scrittrice ripercorre la storia recente degli Stati Uniti ed opera una definitiva trasfigurazione del sogno americano in un incubo senza fine.

Fra i numerosi premi ricevuti, il National Book Award, il Pen Faulkner Award ed il Prix Femina Étranger.

Fra gli altri suoi libri pubblicati da il Saggiatore, Ragazze cattive (2004), Per cosa ho vissuto (2007), La ballata di John Reddy Heart (2010), Una famiglia americana (2014), Zombie (2015), Jack deve morire (2016).

Acqua nera (1992) di Joyce Carol Oates, pubblicato da il Saggiatore (Milano) nella collana “Le Silerchie” nel 2012, traduzione di Maria Teresa Marenco, è disponibile online da aprile 2020

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.