Addio a Wilbur Smith

Nato nel gennaio 1933 a Broken Hill (oggi Kawbe) nella Rhodesia Settentrionale - ex protettorato britannico diventato nel 1964 l’attuale Zambia - nell’Africa Centrale, da genitori di origine inglese, cresciuto nella vasta tenuta del padre allevatore di bestiame, avvezzo alla boscaglia e ai terreni selvaggi, ma anche educato dalla madre alla lettura di autori importanti, compie i suoi studi in Sudafrica, si laurea in scienze commerciali e lavora per diversi anni come contabile a Port Elizabeth e a Salisbury (Zimbabwe), ma anche dando spazio alla sua passione per la scrittura, senza riuscire, inizialmente, a pubblicare i suoi scritti, finché non suscita l’interesse di un editore di Londra. Esordisce, subito con grande successo, nel 1964 con Il destino del leone, il primo della serie detta “Il ciclo dei Courtney”, saga di una famiglia attraverso tre secoli, una delle più lunghe nella letteratura. Il suo ambiente preferito è l’Africa, che lui conosce molto bene, sia negli aspetti paesaggistici, il mare, le montagne impervie, i vasti territori, le foreste, l’oceano, sia negli aspetti umani, politici e storici, abbracciando un arco di tempo dalla seconda parte del XVII secolo all’inizio del XX con il racconto della conquista e dell’influenza dei coloni olandesi e inglesi sui territori dell’Africa meridionale e del difficile e lungo percorso verso la fine dell’apartheid.
Il “Ciclo dei Courtney”, di cui fanno parte, tra i tanti, La voce del tuono (1966), Gli eredi dell’Eden (1977), La spiaggia infuocata (1985), L’ultima preda (1989) La volpe dorata (1990), Uccelli da preda (1997), Il leone d’oro (2015), si incrocia con “Il ciclo dei Ballantyne” altra generazione di avventurieri, del quale troviamo Quando vola il falco (1980), Stirpe di uomini (1981) Gli angeli piangono (1982), La notte del leopardo (1984), tutti editi da Longanesi; Il richiamo del corvo (HarperCollins 2020).
Affascinato dall’antico Egitto per il suo essere alle origini della storia della civiltà, riflette questa passione nella serie “I romanzi egizi” da Il dio del fiume (1993), Il settimo papiro (1995), I figli del Nilo (2001) fino a Il nuovo regno (2021) scritto con Mark Chadbourn.
Quasi tutti i suoi romanzi sono stati best seller, spesso primi nelle classifiche; autore tra i più prolifici è considerato un maestro inimitabile della scrittura d’avventura. Profondo conoscitore dell’Africa la racconta intrecciando l’esaltazione della sua bellezza con i suoi aspetti culturali e umani a tutto tondo.
Tra i tanti libri ricordiamo L’ombra del sole (1965), Ci rivedremo all’inferno (1968), Cacciatori di diamanti (1971), Sulla rotta degli squali (1975), Come il mare (1978), L’orma del califfo (1979), il “Ciclo Hector Cross” con La legge del deserto (2011), Vendetta di sangue (2013) e La notte del predicatore (2016), editi da Longanesi.
Nel 2018 pubblica una sua autobiografia Leopard Rock, l’avventura della mia vita (HarperCollins) in cui racconta le vicende più avventurose della sua vita.
Alcune delle sue opere sono diventate sceneggiature di film tv – La montagna dei diamanti (1991), L’orma del califfo (1994) e miniserie, – Il settimo papiro (1999), Cacciatori di diamanti (2001).
Alessandro Poggiani
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