Antonio Scurati vince il Premio Strega 2019

Antonio Scurati Antonio Scurati Agr © Archivio Riccardi
Lo scrittore ha vinto la settantatreesima edizione del prestigioso premio letterario con “M. Il figlio del secolo” (Bompiani).

Un romanzo storico sull'ascesa di Mussolini e sulla feroce conquista del potere da parte del fascismo. Il primo romanzo sul fascismo raccontato attraverso Benito Mussolini: il figlio di un secolo che ci ha reso quello che siamo.

Il favorito della vigilia conferma i pronostici, con un libro che ha ottenuto grande successo (sia di pubblico - oltre di centoventimila copie vendute - sia di critica). Un volume di oltre ottocento pagine che ha ottenuto ben 228 voti.

«Io sono lo sbandato per eccellenza, il protettore degli smobilitati, lo sperduto alla ricerca della strada. Ma l'azienda c'è e bisogna portarla avanti. In questa sala semivuota, dilatate le narici, fiuto il secolo, poi tendo il braccio, cerco il polso della folla e sono sicuro che il mio pubblico ci sia» (Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo, Bompiani, Milano, 2018)

La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della vita di Benito Mussolini, ma finora nessuno aveva mai trattato la parabola sua e del fascismo come un romanzo. Un romanzo in cui non c'è nulla di inventato. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, fra il 1919 e il 1925; nulla dei protagonisti (D'Annunzio, Margherita Sarfatti, Giacomo Matteotti), né della pletora di squadristi, socialisti, anarchici che sembrerebbero partoriti da uno sceneggiatore. Il risultato è un romanzo documentario che impressiona il lettore per ragguardevole quantità di fonti a cui l'autore attinge, nonché per l'effetto che produce. Fatti dei quali si credeva di sapere tutto e che, illuminati dal talento del romanziere, producono un’opera senza precedenti nel panorama della letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo - per la prima volta dall'interno e senza nessun filtro politico o ideologico - Scurati svela una realtà rimossa da decenni e, di fatto, rifonda il nostro antifascismo.

Ricercatore allo IULM di Milano, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza e insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo all'Università di Bergamo. Editorialista de «La Stampa» è anche columnist di «Internazionale».

«Sono felice della vittoria ma sono anche molto contento che altri italiani leggeranno questo libro. Potranno conoscere meglio la nostra storia: con la speranza che non si ripeta, anche in forme diverse», ha dichiarato Scurati, il quale aveva già partecipato alle edizioni del 2009 (Il bambino che sognava la fine del mondo) e del 2014 (Il padre infedele) , arrivando secondo in entrambe. Stavolta a presentarlo è stato Francesco Piccolo, vincitore nel ’14 con Il desiderio di essere come tutti (Einaudi).

Un grandissimo successo, superando di centouno voti la seconda classificata, Benedetta Cibrario con Il rumore del mondo (Mondadori).  Al terzo, quarto e quinto posto rispettivamente Marco Missiroli con Fedeltà (Einaudi), Claudia Durastanti con La straniera (La nave di Teseo) e Nadia Terranova con Addio Fantasmi (Einaudi Stile Libero)

La serata di premiazione, come ogni anno, si è svolta al Ninfeo di Villa Giulia a Roma.

Il libro di Antonio Scurati è il primo di una trilogia: il suo risultato (e il secondo posto di Benedetta Cibrario, con un testo dedicato al Risorgimento) segnano il ritorno del romanzo storico italiano.

Come lo scrittore aveva affermato nel corso di un’intervista a «la Repubblica», un nuovo impegno civile è fondamentale («Era ora di riscrivere questa storia da dentro. Perché il lettore diventasse antifascista alla fine e non all'inizio della lettura»).

Scurati ha dedicato la vittoria «ai nostri nonni e ai nostri padri che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che poi fra loro trovarono il coraggio di combatterlo» e «anche ai nostri figli con l'auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto cento anni fa».

M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati, pubblicato da Bompiani (Milano) nella collana “Letteraria Italiana”, è disponibile in libreria e online da settembre 2018.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.