“Arte Ricercata. Nuovo capitolo del collezionismo mitteleuropeo” a Spazio5 a Roma

“I collezionisti sono dotati di un istinto tattico: forti della loro esperienza, quando vanno in una città che non conoscono, la più piccola bottega di un antiquario può rappresentare un fortino e la più sperduta cartoleria è una postazione chiave da conquistare” (Walter Benjamin).
Gli autori, attraverso un ricco catalogo di opere, dipinti e sculture di artisti italiani del Cinquecento, mitteleuropei del Sei e Settecento del calibro di J. Brüderle il Giovane, J.C. Loth, J. Kupezky, A. Graff e Ottocento, quali L. Pollak ed E. de Blas, spagnoli del Seicento, come F. Ribalta, e Settecento, olandesi e tedeschi del Cinque e Seicento, danno vita ai capitoli ragionati che nascono come expertise richieste dal collezionista nel corso degli anni, mantenendone il formato stilistico.
“Siamo abituati al fatto che gli elementi formali adoperati da un artista si evolvano con tempo ed esperienza dalle opere giovanili a quelle mature, che ci pare ovvio siano più rifinite e complesse. La prassi però è diversa, dimostrandoci spesso il contrario, che cioè un professionista delle arti si muove come un cavallo sulla scacchiera, avanti, di lato ed indietro” (Eduard A. Safarik).
L’albero in copertina, su disegno originale ed esclusivo dell’artista Rachele Palladino mostra i suoi frutti: struggenti particolari delle opere. Una candela, un violino, un gatto, il cui contesto è tutto da scoprire attraverso le pagine del libro. Perché l’arte merita di continuare ad essere “ricercata”.
“Il collezionista che acquista, che chiama gli amici e il critico d’arte a vedere i suoi tesori, è un uomo felice, vuole condividere la sua felicità…” (Maria Isabella Safarik).
Il desiderio e il suggerimento degli autori: “Quando qualcuno vi dice che ha una collezione di dipinti, ve ne prego, chiedetegli di vederla. Guardate tutto e annusate la casa: il collezionismo d’arte antica può essere contagioso”.
Storico dell’arte, già direttore della Galleria Doria Pamphlij a Roma, autore delle monografia su Domenico Fetti e Johann Kupezky in collaborazione con Maria Isabella Safarik, Eduard A. Safarik (Bratislava, 1928 - Viterbo, 2015) è stato studioso di arte veneta e barocco boemo, collezionista e critico d’arte.
Nata a Roma, figlia di Eduard A. Safarik, Maria Isabella Safarik è storica dell’arte, fondatrice di "Safarik Art Magazine", rivista di approfondimento e critica d’arte, specializzata in arte sei-settecentesca e barocco boemo, e consulente per il collezionismo.
La location: Spazio5 è la sede dell'Istituto Quinta Dimensione e si al mondo dell’arte e della comunicazione mettendo a disposizione competenza, esperienza e professionalità. Un originale spazio storico dove trovano posto eventi raffinati, incontri di lavoro, vernissage, presentazioni che possono godere di un’atmosfera unica. Spazio5 propone una visione innovativa: il linguaggio dell’arte come forma di comunicazione. L’impegno è quello di sviluppare il connubio fra arte e impresa collaborando per la realizzazione di eventi dal forte carattere culturale, in grado di veicolare il messaggio in modo unico e inedito.
Safarik Art Magazine
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook: The Art Blogger http://www.safarikartmagazine.com
Spazio5
via Crescenzio 99/d, Roma
Facebook: Spazio5 www.spazio5.com