"Cambi di scena" di Gilda Cerullo

«I cambi di scena sono un momento fondamentale della progettazione scenografica. Sono l’attimo in cui tutte le “abilità” dello scenografo vengono “rivelate”, perché tempo, sorpresa, ingegnosità, tecnica, immaginazione, aderenza al testo, al luogo e alla storia devono ottenere un unico effetto: un ricordo che non sia noia, ma l’essere stato, al di là della consuetudine quotidiana, in un mondo e uno spazio diverso da quello in cui viviamo, cambiando per qualche ora il fondale e la scena della propria vita. Mi auguro che quanto scritto in questo libro serva a incoraggiare i giovani futuri scenografi, ai quali è prevalentemente destinato il suo utilizzo, che li inciti a sentirsi liberi di scegliere come affrontare un cambio di scena impiegando un meccanismo invece di un altro inventato molti secoli addietro o modernissimo, frutto delle più recenti tecnologie. Spero che non si spaventino mai di fronte alle richieste bizzarre, talvolta improbabili, ma anche stimolanti e divertenti dei registi. Vorrei che attraverso quanto descritto arrivasse più di ogni altra cosa il senso del gioco e l’influenza della quotidianità nel progettare, nell’ideare, nell’animare lo spazio disponibile secondo la propria sensibilità». (Gilda Cerullo, Cambi di scena. Come affrontare una fase cruciale della scenografia e della scenotecnica teatrale, Dino Audino editore, Roma 2018)
Il libro affronta un argomento fondamentale per la scenografia e la scenotecnica teatrale, ovvero i “cambiamenti di scena”, indipendentemente dal fatto che siano parziali o totali, a vista o a sipario chiuso.
I cambi di scena si sono susseguiti e modificati nel corso degli anni a seconda delle differenti tradizioni rispecchiando i costumi e la società ed hanno modificato anche lo spettacolo teatrale. Naturalmente il teatro, specchio della cultura della sua epoca, è stato influenzato anche nelle sue parti più tecniche, compresi i cambiamenti di scena.
Le incombenze che gravano sullo scenografo sono numerose: prima ancora di dar vita alla sua creatività con modelli o bozzetti, deve rispondere alle specifiche richieste del regista (richieste connesse con la natura artistica del testo messo in scena) e della produzione (che riguardano le questioni economiche e di budget della messinscena). Dall’esigenza di ridurre i costi all’adattabilità della scenografia ai luoghi di destinazione (montata a volte in condizioni ottimali, altre volte in situazioni decisamente poco favorevoli), per lo scenografo sono fondamentali una certa duttilità della scenografia e la sua disponibilità ad impegnarsi per risolvere i numerosi problemi che di volta in volta si presenteranno, proponendo progetti sempre artisticamente validi.
In Cambi di scena, vengono anche citate ed analizzate varie messinscena con quei cambi di scena efficaci che hanno fatto la storia della scenografia contemporanea italiana, dal musical alla prosa, con particolare attenzione al come gli scenografi ideatori dei progetti abbiano risolto le questioni poste dal regista e/o dal produttore dello spettacolo in questione. È fondamentale tener presente il fatto che il cambio di scena, oltre ad esser di supporto visivo per indurre lo spettatore ad una maggior comprensione dell’azione, in alcuni casi, è protagonista della spettacolarità stessa, soprattutto se è “a vista”.
La scenografia, non è una scienza esatta, bensì un’arte, e nel libro, ricco di esempi pratici, viene affrontato con precisione il fatto che, pur essendo il concetto di scenografia cambiato nel corso dei secoli, il rapporto architettura-testo-luce-effetto è sempre stato alla base del lavoro dello scenografo, un lavoro complesso e pieno di risvolti e sfaccettature: arte, letteratura, tecnica, tecnologia, immaginazione, budget e versatilità sono gli ingredienti fondamentali per chi si trova ad affrontare la realizzazione di una scena.
Cambi di scena. Come affrontare una fase cruciale della scenografia e della scenotecnica teatrale di Gilda Cerullo, pubblicato da Dino Audino editore (Roma) nella collana “Manuali di Script”, prefazione di Pasqualino Marino, introduzione di Renato Lori, è disponibile in libreria e online da luglio 2018.
Alessandro Poggiani
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