Con “Tutti i sogni ancora in volo”, Massimo Ranieri ci racconta la sua vita

Carriera che ha inizio circa sessant’anni fa, quando utilizza per le prime incisioni lo pseudonimo di Gianni Rock. Dotato di una voce straordinariamente potente, “è un dono di Dio”, negli anni avrà modo di confrontarsi anche con la televisione, con il cinema, e l'amore di una vita: il teatro.
All’interno del suo repertorio musicale sono presenti brani popolarissimi e indimenticabili, come ad esempio “Vent’anni” e “Erba di casa mia” (con cui trionfa a Canzonissima rispettivamente nel 1970 e nel 1972), “Se bruciasse la città” (terza a Canzonissima nel 1969), l’intramontabile “Rose rosse”. Parteciperà per sei volte al Festival di Sanremo, arrivando primo nel 1988 con “Perdere l’amore”, oltre quattordici milioni di dischi in tutto il mondo, più di trenta album pubblicati.
Oltre alla musica e alle canzoni ha anche l’occasione di cimentarsi con la recitazione ricavandone grandi soddisfazioni, galeotto fu l’incontro con Giorgio Strehler, è sotto la sua regia che nel 1980 debutta al Teatro Comunale di Milano, nello spettacolo "L'anima buona di Sezuan" di Bertolt Brecht. In teatro lavorerà anche con Giuseppe Patroni Griffi, Maurizio Scaparro e Garinei & Giovannini.
Artista poliedrico, nel corso della sua carriera artistica c’è spazio anche per la televisione (protagonista di diverse fiction) ed il cinema con oltre 30 film.
Da ricordare “Metello” del 1970 (con cui vince il David di Donatello) al fianco di Ottavia Piccolo, “La Sciantosa” del 1971 insieme ad Anna Magnani, il “Salvo D’Acquisto” del 1974 in cui Massimo Ranieri interpreta l’eroico carabiniere, e “La patata bollente” del 1979, classico della commedia all’italiana, in cui recita con Renato Pozzetto.
Nel libro, ci racconta delle sue origini umili, quinto di otto figli, nasce nel rione Santa Lucia a Napoli, per aiutare la famiglia comincia a lavorare come garzone, fruttivendolo, barista, guardamacchine finché un giorno in un bar nel 1964 "un discografico mi notò, mi propose di incidere un disco e mi offrì un anticipo di 200 mila lire. Nessuno in famiglia aveva mai visto una cifra simile".
Attraverso le pagine della sua biografia ci descrive la figura di suo padre “operaio, usciva alle cinque del mattino, si infilava sotto il braccio la pagnotta che mia madre gli aveva preparato e rientrava alle sette di sera”, ci parla del legame con la figlia Cristiana “l’ho conosciuta da grande”, ci racconta dei suoi esordi nel mondo della musica che lo porteranno ad affermarsi sulla scena nazionale.
All’interno del volume sono presenti anche sedici pagine di fotografie.
“Tutti i sogni ancora in volo” di Massimo Ranieri Editore Rizzoli 18 euro, 208 pagine