Coriandoli il giorno dei morti di B. Traven

Coriandoli il giorno dei morti di B. Traven
In libreria da ottobre 2019 il libro di B. Traven “Coriandoli il giorno dei morti” (Racconti Edizioni”).

«Non ho niente in comune con quest’epoca immemore e abbietta. Io non sono un contemporaneo» (B. Traven, Coriandoli il giorno dei morti, Racconti Edizioni, Roma 2019)

«Funebre e festivo assieme, e quindi squisitamente messicano» («La Lettura»)

L'autore del libro, la didascalia «B. Traven», altri non è che una congettura. La teoria più accreditata lo ritiene il giornalista ed anarchico tedesco Ret Marut, un'altra lo individua nell'attore Otto Feige, ma alcuni hanno sostenuto che fosse il suo agente Hal Croves, la sua traduttrice Esperanza López Mateos, il comunista Linn Gale o il fotografo Traven Torsvan. Quel che si sa è che volle - e riuscì - a conservare l'anonimato, che si trasferì in Messico diventando famoso negli Stati Uniti grazie a Humphrey Bogart ed alla versione cinematografica del suo Tesoro della Sierra Madre, e che per i patiti delle biografie aveva inventato una formula: «Se l'uomo non può essere conosciuto attraverso le sue opere, allora o l'uomo non vale niente o non valgono niente le sue opere». Se vogliamo tener fede al suo monito, non ci rimane che far così. Introdotti, curati ed illustrati da Vittorio Giacopini, i racconti contenuti in Coriandoli il giorno dei morti parlano di un occidentale affascinato, immerso e rapito da una cultura spontanea, quella messicana, che è antica e meticcia, assediata ed impermeabile all'uomo bianco, deliziosamente volgare, a tratti terribilmente violenta, ma anche attraversata da una saggezza quasi sempre imperscrutabile ed a suo modo esilarante. È una cultura in cui i binocoli hanno poteri magici, i tradimenti vengono ripagati con il sangue, rappresentata da banditi armati di machete, indios che assomigliano ad imperatori e galeotti che si affidano ai santi.

Il lettore “in cerca d'autore” è avvertito: a forza di cercare Traven, o chi per lui, non potrà far altro che perdersi nel folto della giungla, ritrovandosi al massimo con un asino o un fantasma. A quel punto dovrà scegliere se fuggire senza risposte o percepire su di sé il fascino e l'inadeguatezza di una logica differente, una festa da giorno dei morti.

Le rocambolesche vicende di B. Traven, l’inventore della scomparsa dello scrittore, si incrociano con quelle di Rosa Luxemburg e Frida Kahlo, Luis Buñuel e George Grosz. Un intrigo in cui realtà e finzione, illazioni e fatti (pochissimi) si confondono, lasciando il lettore con qualche indizio e nessun’altra scelta se non quella di rivolgersi alle grandi storie narrate dalla penna dello scrittore fantasma, autore di libri tradotti in numerosi Paesi e che hanno venduto milioni di copie quali Il tesoro della Sierra Madre (da cui fu tratto il celebre ed omonimo film del 1948, diretto da John Huston ed interpretato da Humphrey Bogart), La nave morta o La ribellione degli impiccati.

Coriandoli il giorno dei morti. Storie dalla giungla messicana di B. Traven, traduzione di Lydia Magliano, cura, introduzione ed illustrazioni di Vittorio Giacopini, e pubblicato da Racconti Edizioni (Roma), è disponibile in libreria e online da ottobre 2019.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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