“Cose” di Ferdinando Scianna al Brescia Photo Festival 2018

«Un fotografo come me è forse sostanzialmente un raccoglitore compulsivo e ossessivo» (Ferdinando Scianna)
Cose di Ferdinando Scianna, pubblicato da Contrasto (Roma), raccoglie le immagini di differenti oggetti fotografati nel corso dei suoi numerosi viaggi in Italia e nel mondo, spesso di poco valore ma identificativi del luogo visitato.
In oltre cinquant’anni di carriera, spinto da incessante ed instancabile curiosità, Ferdinando Scianna ha raccolto oltre un milione di fotografie. Sempre attento a stare lontano dalle specializzazioni (fotografo di moda, paesaggista, ritrattista, antropologo) e dimostrando una forte poliedricità, ha immortalato uomini, donne, bambini, luoghi di dolore e di gioia ma anche cose, sia pur «non da specialista di still life», come lui stesso tiene a specificare.
Il libro, così come l’esposizione che accompagna, propone un doppio percorso: al racconto polifonico di una serie di oggetti caratteristici “trovati” nel corso degli anni, si accompagnano dieci “pezzi” prescelti - qui proposti in una prima assoluta - a cui il fotografo è particolarmente legato e che conserva gelosamente nella sua casa milanese.
«Le cose raccontano, ci raccontano, come le fotografie», ha scritto l’autore. Come una sorta di diario privato, il volume mette insieme moltissime cose che tentano di raccontare il senso, la forma, le emozioni che offre il mondo e di evocare luoghi e sensazioni lontani nel tempo e nello spazio.
Ferdinando Scianna (Bagheria - PA -, 1943) comincia a fotografare negli anni Sessanta, mentre frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia all’ Università di Palermo. In questo periodo fotografa in modo sistematico la sua terra, la sua gente e le sue feste. Nel’ 65 esce il volume Feste religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia: ha così inizio una lunga collaborazione ed amicizia fra Scianna ed il grande scrittore siciliano. Due anni dopo, nel’ 67, si trasferisce a Milano, lavora per «L’Europeo», e poi come corrispondente da Parigi, città in cui vivrà per un decennio. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens (Denoel), con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e, in Italia, La villa dei mostri, anch’esso con un’introduzione di Sciascia. A Parigi scrive per «Le Monde Diplomatique» e «La Quinzaine Litteraire» e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson, le cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù. Il grande fotografo francese, nel 1982, lo introdurrà - primo italiano ad entrare a farvi parte - nella prestigiosa agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda riscuotendo un successo internazionale. È autore di numerosi libri fotografici e svolge da molti anni attività critica e giornalistica. Ha pubblicato numerosi articoli su temi relativi alla fotografia ed alla comunicazione per immagini in generale. I suoi ultimi libri sono stati Ti mangio con gli occhi (2013), Visti&Scritti (2014), Obiettivo ambiguo (2015), Ore di Spagna (2016), In gioco (2016) e Di Bestie e di Animali (2017), tutti pubblicati da Contrasto.
Alessandro Poggiani
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