Crack! Fumetti, arte disegnata, stampata e non solo
Nei sotterranei del centro sociale Forte Prenestino come ogni anno sono affluiti i nuovi linguaggi del fumetto, del writing, della poster art, della stampa e della serigrafia indipendente, impegnati nella narrazione di un presente in continua mutazione.
La manifestazione, giunta quest’anno alla sua ottava edizione, è un network senza confini per artisti e gruppi che si riconoscono in un sistema di distribuzione e produzione dell’arte dell’illustrazione fondato sulla condivisione, lo scambio e l’autoproduzione. Fumetti, arte disegnata e stampata e non solo. A Crack! convergono tutti i nuovi linguaggi dell’immagine, dall’animazione alle installazioni multimediali. La formula è sempre la stessa: centinaia di artisti, affermati o emergenti, e nessuna selezione. Le pareti del Forte diventano la vetrina per chiunque voglia esporre i suoi lavori, da ogni parte del mondo. Il tutto auto-organizzato e auto-convocato tramite una semplice mailing list.
È questo un altro punto di forza di Crack!, il networking. Ovvero l’arte di sapersi incontrare e condividendo uno spazio ristretto nei sotterranei, come di saper lavorare insieme a centinaia di chilometri di distanza. 'Crack!' è anche punto di riferimento per chi lavora al di fuori del copyright e a favore del creative commons o del copyleft, le forme di tutela del lavoro intellettuale che lasciano le produzioni a disposizione del capitale culturale dell’umanità. Partendo da queste basi, 'Crack!' si muove anche per il diritto alla città come spazio di produzione artistica e di rappresentazione con tutti i sistemi legati alla street art, ma anche alle occupazioni e alla formazione di zone temporaneamente autonome. Libera circolazione delle idee, montagne di fumetti, riviste di settore e mostre collettive per una quattro giorni di alchimie e contaminazioni tra Roma, l’Italia e il resto del mondo. Hanno partecipato ospiti d’oltreoceano come l’americano Pat Moriarty e il brasiliano André Diniz, mentre dall’Europa esporranno francesi, serbi, svedesi, londinesi, irlandesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli, svizzeri, cechi, finlandesi, croati e rumeni. In mezzo non poteva mancare spazio anche per la scena italiana e Roma, con marchi editoriali, giornali cartacei e digitali, spazi indipendenti, libri ed e-book. A Roma c’è infatti un intenso network di produttori e agitatori culturali come Alpacha Distro, Arturo, Laszlo Biro, Lamette. Qui lavorano artisti come MP5, la più grande muralista d’Italia, Zerocalcare, il fumettista-blogger più seguito nel nostro Paese, e ancora Marco Corona, Edo De Falchi, Federica Del Proposto, Bambi Kramer, Tsò e Oknit, il primo gruppo di yarn bombing o guerrilla knitting, che cuce e disegna gli spazi urbani armato di ferri e maglie.
G.Currado
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Giovanni Currado
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.
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