“Danilov, il violista” di Vladimir Orlov

Un capolavoro della letteratura sovietica tradotto per la prima volta in italiano. Humour, fantasia e un amaro realismo si fondono in un romanzo strepitoso, folle e strabiliante.
«Danilov prese quota, si slacciò la cintura e si accese una sigaretta. Fumava solo in rari casi e questo era uno di quelli. Sotto di lui, sottomesso alla rotazione della Terra, fluttuava il quartiere di Ostankino […]. Lui se ne stava disteso nelle correnti d’aria come su un’amaca, con le gambe incrociate e le braccia dietro la testa. Per il momento non voleva pensare ad altro che a fumare, con gli occhi chiusi, e aspettava che dal nord-ovest, dai plumbei cieli della Lapponia, si avvicinasse una grossa nuvola gonfia di neve» (Vladimir Orlov, Danilov, il violista, Carbonio Editore, Milano 2019)
«Una satira fantascientifica, allegra e travolgente, che ricorda molto Il maestro e Margherita di Bulgakov» («The New York Times»)
«Romanzo duale, a multipli livelli, di culto, esilarante, dal grande fascino, per chiunque sia disposto a godere della combinazione di umorismo, musica e fantasy» («Lizo’s Bookshelf»)
Tra gli “spiriti domestici” che si aggirano intorno al quartier generale dei demoni sulla via Argunovskaya a Mosca, c’è Danilov, troppo umano per riuscire a essere veramente demoniaco. Mentre i suoi colleghi provocano terremoti, risse da stadio, scippi e rapine, falsi rimorsi di coscienza, crolli del mercato azionario e altre calamità, Danilov aiuta le anziane ad attraversare la strada. Soprattutto, Danilov è innamorato della musica. La sua amata viola è un oggetto sacro. Ripetutamente rubata e recuperata, incarna la sua vocazione artistica e gli infonde la sua forza umana. Danilov è osservato e sorvegliato dalla Cancelleria dei Nove Livelli che gli ha già intimato più volte di ravvedersi. Ora la pazienza della commissione si sta esaurendo, così che il tempo concessogli per restare sulla Terra potrebbe scadere. Danilov però si innamora della bella Nataša....
Fra demoni alati, visioni cosmiche, metamorfosi e voli interstellari, Vladimir Orlov crea un ingegnoso universo demoniaco con elementi tratti dalla fantascienza, dalla farsa e dal folklore russo, intrecciando una trama ricca di riferimenti ed allusioni politiche, musicali e letterarie (da Dante a Gogol’, da Dostoevskij a Bulgakov e Thomas Mann) ed offrendo al lettore un affascinante ritratto della Mosca della fine del Novecento. All'insegna di una ironia garbata, di un’erudizione che non è mai vezzo e di un fascino irresistibile, Orlov irride il sistema burocratico sovietico con i suoi “apparatchiki”e smentisce l’idea di un’Unione Sovietica cupa, uniformata, grigia e priva di guizzi creativi. Le macchinazioni compiute dalle autorità per governare la vita dei cittadini fanno i conti con una classe intellettuale determinata a cercare rifugio nei valori umani più autentici.
Vladimir Orlov (1936-2014) è nato e vissuto a Mosca, dove si è laureato alla Facoltà di Giornalismo. Negli ultimi vent’anni della sua vita ha insegnato all’Istituto Letterario “Maksim Gor’kij”. Dopo numerosi rifiuti per motivi ideologici, nel 1980 pubblica Danilov, il violista, che lo renderà celebre e diventerà il primo titolo di una trilogia (Le storie di Ostankino) influenzata dal realismo magico di Nikolaj Gogol’, Fëdor Sologub e Michail Bulgakov. Danilov, il violista è anche una suggestiva indagine narrativa sulle origini diaboliche ed umane della creatività artistica, e pertanto è stato sovente accostato al Doctor Faustus di Thomas Mann. Nei primi anni Ottanta il libro di Orlov era una lettura “d’obbligo” per i giovani intellettuali russi. Alla sua uscita negli Stati Uniti (nel 1987), sia pur in un’edizione ridotta, si rivelò un piccolo “cult sotterraneo”. Tradotto in ben venti lingue, arriva ora per la prima volta in Italia. Un’ imperdibile occasione per conoscere un autore straordinario.
Danilov, il violista di Vladimir Orlov, pubblicato da Carbonio Editore (Milano) nella collana “Cielo stellato”, traduzione di Daniela Liberti, è disponibile in libreria e online da marzo 2019.
Alessandro Poggiani
Ultimi da Alessandro Poggiani
- Anna Karenina di Emilio Celata al Teatro Trastevere
- Falstaff e Le Allegre Comari di Windsor al Teatro Clitumno di Trevi
- HappyendinG di Emanuela Rolla al Teatro Spazio 18B
- Intramuros di Alexis Michalik al Teatro Tor Bella Monaca. Intervista a Virginia Acqua
- Disco Pigs di Sofia Pasquali al Teatro Golden