Diario del ghetto di Janusz Korczak

Il diario degli ultimi giorni di vita di Janusz Korczak prima del rastrellamento del ghetto di Varsavia del 1942. Scritti con tenacia nonostante la stanchezza e l’indebolimento fisico, complice il silenzio della notte e l’inesauribile desiderio di vivere, a matita, poi con una penna stilografica ricevuta in regalo, e fatti successivamente ricopiare da un ragazzo dell’orfanotrofio, gli appunti e le memorie di Korczak non hanno nulla della confessione; tali pensieri intendono piuttosto riaffermare l’opera di una vita, e ne dichiarano la vittoria proprio nel momento della débacle: «Non so cosa senta e come si senta il soldato di un’armata vittoriosa». Il pericolo incombe sulla vita di Korczak, dei suoi bambini e della sua opera. Un’opera di civiltà per rimediare alle ingiustizie della Storia e del costume: anch’essa sembra dover essere annientata con un atto di prepotenza e di umiliazione estreme.
Il presentimento della fine imminente attraversa l’intero diario: la consapevolezza di una possibile morte violenta si fonde con la certezza della vecchiaia e dell’inevitabile epilogo.
L’educazione dei bambini alla morte diventa un capitolo della pedagogia di Korczak: è un addomesticamento senza edulcorazioni o isterismi, che si accompagna ad un’incessante educazione alla vita quotidiana in tutta la sua concretezza.
Infaticabile di giorno per assicurare ai bambini cibo, medicine e vestiario, attento a difendere la loro dignità anche in una situazione estrema in cui la vanificazione di ogni dolore sembrava normale, concentrato sull’assolvimento dei compiti di tutela e di educazione della Casa degli Orfani, di notte J. Korczak preparava un efficace affresco della Varsavia prima della Seconda guerra mondiale, ripercorrendo le varie tappe della sua vita, e, con sobrie, disilluse annotazioni, crea un doloroso quadro del ghetto; riepiloga i temi che lo avevano accompagnato fin dall’infanzia e quelli che si erano presentati con la guerra: rapporto fra differenti confessioni, fra ricchi e poveri, istruzione per tutti, riforme nel campo dell’educazione, perseguibilità dei minori, eroismo militare e guerra impersonale, responsabilità e obbedienza agli ordini, incidenza delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana, ed apriva scorci su visioni utopistiche forse agghiaccianti per il lettore, a mezza strada fra il serio ed il grottesco: regolazione delle nascite, eutanasia, suicidio di stato, esperanto per eliminare le diversità linguistiche.
Janusz Korczak (Varsavia, 1878 - Treblinka, 1942), ebreo polacco, libero pensatore, medico e poeta, secondo Bruno Bettelheim fu «uno dei più grandi educatori di tutti i tempi». Consacrò ai bambini la sua intera esistenza. Per loro, per i loro diritti e per il rispetto della loro integrità e unicità, si batté fino all’ultimo con tutte le sue forze ed i suoi mezzi fino all’ultimo, credendo fermamente nelle potenzialità della natura umana, lavorando senza risparmiarsi per realizzare il sogno che lo aveva sempre accompagnato: il sogno di un modo più vero, più a misura d’uomo, più giusto. J. Korczak muore nell’agosto 1942 all’età di sessantaquattro anni nel campo di sterminio di Treblinka, ucciso dalla barbarie nazista insieme agli educatori e a duecento bambini della “Casa dell’Orfano”, da lui fondata e diretta per oltre trent’anni a Varsavia. Pare che i tedeschi gli avessero offerto una “via d’uscita”, ma lui la rifiutò preferendo seguire i “suoi” bambini nel loro tragico destino. Nel corso della sua vita scrisse moltissimo: romanzi e testi teatrali, racconti per adulti e bambini, saggi sull’educazione e sugli educatori, inchieste sociologiche. Ignorate dalla maggior parte del pubblico e degli intellettuali italiani, le opere di Korczak cominciano ad avere successo anche nel nostro Paese, grazie al costante lavoro di riscoperta svolto dalla Luni Editrice.
Diario del ghetto di Janusz Korczak, traduzione di Margherita Bacigalupo, prefazione di Elio Toaff, pubblicato da Luni Editrice (Milano) nella collana “Attraverso lo specchio: saggi di filosofia e pedagogia” (diretta da Giuliana Limiti e Matteo Luteriani), è disponibile in libreria e online da gennaio 2013.
Fra gli altri libri di J. Korczak pubblicati da Luni Editrice, Il diritto del bambino al rispetto, Quando ridiventerò bambino, Come amare il bambino.
Alessandro Poggiani
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