“Figlio unico” di Mei Fong

«Alla fine, in grande danno inferto dalla politica del figlio unico è aver costretto le persone a pensare razionalmente - forse troppo razionalmente - alla possibilità di diventare genitori, che invece è un grande salto nel buio, capace di estendere all’infinito la nostra comprensione di ciò che significa vivere e amare» (Mei Fong, Figlio unico. Passato e presente di un esperimento estremo, Carbonio Editore, Milano 2018)
«Mei Fong dà voce alle vittime di una politica crudele e rende un tributo alla loro sofferenza» («The New York Times Book Review»); «Imperdibile» («The Economist»); «Un’opera importante e necessaria» («The Wall Street Journal»); «Un reportage ben documentato che offre uno splendido spaccato della Cina» («Los Angeles Review of Books»); «Il commovente resoconto delle conseguenze di una politica voluta dalla fedeltà all’ideologia senza rispetto per l’umanità» («The Guardian»)
Nel 1980 il Partito Comunista cinese ha adottato ufficialmente la politica del figlio unico per arginare la crescita demografica e rilanciare l’economia del Paese. Ma a quale prezzo? Le leggi di pianificazione familiare hanno causato aborti, sterilizzazioni forzate, abbandoni ed infanticidi, nonché hanno prodotto una moltitudine di secondogeniti ignorati dallo Stato, un florido mercato nero delle adozioni ed una serie di drammatici effetti collaterali che ancora oggi continuano a funestare la società cinese, come il notevole invecchiamento della popolazione ed un’inquietante disparità di genere, conseguenza degli aborti selettivi. In un lungo viaggio attraverso la Cina, la giornalista Mei Fong analizza le ripercussioni della politica del figlio unico nella società contemporanea, fondendo le vicende private delle persone intervistate con il racconto dello loro storie personali sullo sfondo di eventi epocali, quali il devastante terremoto del Sichuan e le grandiose Olimpiadi del 2008. Il reportage mostra al lettore un Paese ferito, vittima di una legge crudele destinata ad avere, nei decenni a venire, un drammatico impatto anche sul resto del mondo
Mei Fong, Premio Pulitzer 2007 nella categoria “International Reporting”, vive a Washington ed è una giornalista cino-malese naturalizzata americana, membro del think tank New America. Trasferitasi negli Stati Uniti con una borsa di studio per la Columbia University, nel 2001 ha cominciato a collaborare con il «Wall Street Journal», vincendo numerosi premi giornalistici, fra cui l’Amnesty International Human Rights Press Award.
Figlio unico. Passato e presente di un esperimento estremo di Mei Fong, pubblicato da Carbonio Editore nella collana “Cielo stellato”, è disponibile in libreria e online da aprile 2018.
Alessandro Poggiani
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