Film documentario d’autore di Maurizio Fantoni Minnella

«Ciò che l’occhio non riesce a vedere… il microscopio e il telescopio del tempo… Il negativo del tempo… la possibilità di vedere senza confini né distanze… la vita colta sul fatto non in quanto tale, ma per mostrare gli uomini senza maschera e senza trucco, per coglierli con l’occhio della cinepresa nel momento in cui non stanno recitando, per leggere i loro pensieri messi a nudo dalla cinepresa» (Dziga Vertov)
In passato, sul film documentario, si è rafforzata la convinzione nel fatto che non si trattasse di vero cinema, bensì di un genere molto più vicino al giornalismo. E lo stesso termine “documentario” era sinonimo di filmato di cronaca e collage di spezzoni di repertorio. Negli ultimi anni, invece, il cinema reale raccoglie numerosi adepti sia fra gli autori sia fra il pubblico.
Da Microcosmos (1996) di Nurisdany e Pérennou fino a Bowling a Columbine (2002) di Michael More, da Il cineocchio (1924) di Dziga Vertov a Lo and Behold (2016) di Werner Herzog, passando per il cosiddetto “cinema verité” e molte altre fasi della sua lunga storia, il cinema documentaristico d’autore è uno fra i fenomeni cinematografici più rilevanti dagli anni Novanta in poi.
L’autore propone al lettore un testo il più possibile esaustivo per quanto riguarda le forme, le tendenze ed i registi di tutto il mondo del film documentario d’autore dalle sue origini fino all’epoca contemporanea. In una fase storica particolarmente favorevole a questo linguaggio filmico, le ragioni fondamentali del suo successo, sono in parte rintracciabili nel progressivo venir meno della creatività nel cinema di finzione e nella considerazione che una società globale sembrerebbe voler abbattere le frontiere fra cinema narrativo e cinema del reale “metabolizzandoli” entrambi nel proprio flusso di immagini.
Il libro è arricchito dalla più completa filmografia dedicata a tale tradizione filmica.
Maurizio Fantoni Minnella (Varese, 1959), scrittore, saggista, critico cinematografico e filmaker, è autore di numerose pubblicazioni, fra cui Paradise now! Sulle barricate con la macchina da presa (2010), Spezzare l’assedio. Il cinema del conflitto israelo-palestinese (2013), Io non mi arrendo. Un’autobiografia (2013), scritto in collaborazione con don Andrea Gallo, Habemus Nanni. Lessico morettiano, architettura di un autore (2015), La musica che abbiamo attraversato. Un viaggio sentimentale nel Novecento (2016), Il cinema e io. Cronaca di un amore (2017). Fra le sue ultime pubblicazioni di narrativa ricordiamo Il viaggiatore delle catastrofi (2016) e Geronimo è pazzo di nuovo (2017), nonché la raccolta di reportages di viaggio Geografie erranti. Taccuini e pensieri di un viaggiatore (2017).
Suoi articoli e reportages sono apparsi su quotidiani internazionali e nazionali come «El Universal» di Caracas, «Liberazione», «Rinascita della Sinistra», «La Stampa», «Avvenire» e su riviste di cinema come «Cinecritica» e «Cineforum». Come regista indipendente ha realizzato venticinque film documentari e quattro cortometraggi. Fra i suoi ultimi film Il cuore di mia madre. Taccuino siciliano (2015) e Noi, i neri (2017). Con Odoya ha pubblicato Genova. Ritratto di una città (2014).
Film documentario d’autore. Una storia parallela di Maurizio Fantoni Minnella, pubblicato da Odoya (Bologna), è disponibile in libreria e online a partire da novembre 2017.
Alessandro Poggiani
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