I cattolici tra Risorgimento e antirisorgimento
Nell’Ottocento, in tutti i Paesi europei, pur nelle differenti peculiarità territoriali, storiche e culturali, avviene, tramite il ruolo prevalente delle monarchie consapevoli tuttavia della necessità di coinvolgere nello spazio pubblico politico le istituzioni religiose, l’identificazione dello Stato nella nazione e viceversa. In Italia, a seguito della proclamazione del Regno nel 1861, le relazioni tra la Chiesa Cattolica e la monarchia dei Savoia assunsero una peculiarità del tutto specifica. La contrapposizione tra Casa Savoia e Chiesa creò, di fatto, un problema oggettivo, impedendo che nella figura del sovrano sabaudo si percepisse naturalmente l’identificazione corale del popolo italiano. Il libro “I cattolici tra Risorgimento e antirisorgimento. Centocinquant’anni di unità politica italiana” (a cura di Luca Galantini, Editrice Le Lettere, Euro 18,00), che raccoglie gli atti dell’omonimo Convegno di Studi del 28 febbraio 2011 all’Università Europea di Roma in occasione delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, analizza le molteplici tematiche affrontate e risolte nel percorso “di compiuta identificazione della nazione italiana in un sistema politico che attraverso la scelta centralistica operata da Savoia ha de facto ignorato il variegato sostrato culturale, giuridico e politico di matrice cattolica che ha sempre caratterizzato l’identità nazionale italiana”. I molteplici aspetti del clima politico e culturale nel quale si è consolidato l’assetto istituzionale del nostro Paese, è analizzato attraverso le riflessioni dei relatori al Convegno: Roberto de Mattei, già Vice Presidente del CNR (Risorgimento e unità nazionale: problemi storiografici); Massimo de Leonardis, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche nell’Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano (La libertà della Chiesa e la difesa del potere temporale); Umberto Castagnino Berlinghieri, ricercatore in Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università Europea di Roma (La Santa Sede dopo il Venti settembre e la formazione di un doppio corpo diplomatico a Roma); Luca Galantini, docente di Storia del diritto moderno all’Università Europea di Roma (Il centralismo sabaudo e la “questione federale” nel processo politico di unificazione italiano. Il ruolo del pensiero cattolico); Elena Bianchini Braglia, Presidente del Centro Studi sul Risorgimento e sugli Stati Preunitari (Dalla “Voce della verità” al “Difensore”: il gruppo di intellettuali cattolici che fece del ducato estense “la roccaforte del legittimismo”); Massimo Viglione, ricercatore dell’Istituto di Storia dell’Europa mediterranea del CNR (Il problema di Roma nel movimento unitario italiano); Oscar Sanguinetti, Primo ricercatore presso il CNR e docente di Storia della Chiesa presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Cattolici e risorgimento: 1815-1870); Isabella Becherucci, professore Associato di Letteratura italiana presso l’Università Europea di Roma (“Una d’arme, di lingua, d’altare”: la parte del Manzoni); Gianandrea de Antonellis, già docente di Letteratura italiana e Storia della lingua italiana presso l’Università Europea di Roma (La risposta cattolica alla letteratura risorgimentale: il caso di padre Antonio Bresciani) e Silvia Mattoni, tecnologo e giornalista del CNR (Carità e assistenza: dal volontariato al diritto. Il ruolo dell’ospedale Santo Spirito in Saxia).
Alberto Esposito