Il bello, la musica e il potere di Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giordi

Il bello, la musica e il potere di Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giordi
Il mondo globalizzato ha davvero perduto la percezione del bello?

Qual è il rapporto fra la bellezza e il potere e in che modo l’Occidente vive oggi il suo rapporto con le Arti e con la Musica in primo luogo?

Tale dialogo si snoda attraverso l’analisi storica dell’esperienza estetica occidentale per arrivare a toccar le problematiche della realtà sociale in cui viviamo. Il disinteresse verso la bellezza è infatti allo stesso tempo causa ed effetto della crisi di valori della nostra società, e solo recuperando e valorizzando le nostre vituperate identità profonde riusciremo a traghettarci fuori dal non senso, verso la luce di una nuova, antica, umanità.

Il testo parte con un’attenta e curata prefazione di Marco Guzzi. Fin dalle sue prime parole si evincono gli argomenti di grande importanza, che di lì a poco si eviscerano sotto gli occhi dei lettori/lettrici. Il testo di Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giordi si presenta come una vera e propria chiacchierata, un dialogo appassionato fra amici e colleghi del settore.

Tale espediente permette al lettore/lettrice di immergersi in maniera totale fra argomenti che spaziano dalla sociologia alla musicologia, fino alla filosofia. Essi sono trattati in maniera chiara, per permettere l’immedesimazione totale da parte del lettore, nonché una fruibilità adatta ad un pubblico vasto, non necessariamente del settore. La chiacchierata fra i due è vivace e curata, attraverso passaggi fondamentali, dove “il racconto scarno” di un fatto, si arricchisce di esempi passati, di citazioni, nomi importanti, fino a racchiudere ed esplicare concetti fondamentali sulla vita dell’uomo e sul concetto di bellezza. Le argomentazioni affrontate dai due autori, per quanto di primo acchito possano sembrare di forte banalità, raccontano concetti ormai dimenticati, sotterrati sotto l’indifferenza umana. Esse divengono quindi non solo itinerari da seguire con rotte ben precise, ma anche risposte a voce alta, in un mondo in cui tutto sembra banalmente già scoperto ed ottenuto, in una farsa senza limite alcuno.

Uno fra i concetti di grande contemporaneità affrontato dagli autori è senz’altro quello di “utilità”. Secondo questi ultimi, infatti, l’utilità sembra aver lasciato spazio alla funzionalità. La standardizzazione è la regola, racconta il testo. Il libro fotografa quindi, in maniera scottante, uno spaccato sociale in cui una domanda sorge spontanea: ma l’arte cos’è?

Questo e molto altro, in un testo che affronta in maniera chiara tematiche coinvolgenti quali l’intelligenza artificiale, l’abbrutimento sociale, il ruolo della tecnologia, e le dinamiche della musica contemporanea.

 

Il bello, la musica e il potere di Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giorgi, pubblicato da Edizioni Mariù nella collana “Agathos” - genere: saggio; pp. 134 -, Prefazione di Marco Guzzi, è disponibile in libreria e online da luglio 2023.

 

https://www.amazon.it/bello-musica-potere-Antonello-Cresti/dp/B0C5S9JRLL

https://www.edizionimariu.it/

https://www.facebook.com/antonellocresti

https://www.facebook.com/roberto.giordi

 

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.