Il dettaglio è il segreto di Peter Brook

Il dettaglio è il segreto di Peter Brook
In libreria da settembre 2020 il libro di Peter Brook “Il dettaglio è il segreto” (Dino Audino Editore).

Il libro riunisce in un unico volume i due ultimi scritti di Peter Brook: Tip of the Tongue. Reflections on Language and Meaning (2017) e Playing by Ear. Reflections on Music and Sound (2019).

A parte la contiguità cronologica, cosa hanno in comune questi due titoli per esser presentati insieme? Un fil rouge li unisce, e può essere ricondotto ad un tema, ad una domanda che percorre e sostiene le riflessioni raccolte: cos’è la qualità?

Un capitolo dopo l’altro, i saggi, scanditi da domande sempre differenti, mostrano al lettore come i dettagli delle pratiche teatrali - il suono di una parola, il silenzio in una frase musicale, una danza eseguita attraverso il fremito delle dita e degli sguardi - siano i “custodi dei segreti”, quegli elementi che, se vengono scrutati con cura e nel rispetto delle loro forme, sono in grado di modificare la natura della nostra esperienza del teatro. Per questo motivo, nelle parole di Brook si cercheranno invano ricette o precetti. I suoi brevi saggi non si chiudono mai in una definizione, bensì tendono a “scivolare fuori dalla pagina”, in un invito all’esperienza. Da consumato narratore, con un abile artificio retorico, nelle sue conclusioni Brook indica invariabilmente un altrove che il lettore deve scoprir da sé. Come viene detto nella chiusa di Suonando a orecchio, «la cosa più preziosa è: custodire il silenzio», perché nessuna esperienza è possibile se, per compierla, non ci si predispone al silenzio. La qualità, che è il momento in cui visibile e invisibile si fondono fra loro, si trova solo nei dettagli. Nei dettagli è custodito il “segreto”.

 

Peter Brook (classe 1925) è considerato all’unanimità come uno fra i maggiori registi teatrali al mondo. Nella sua lunga ed eccezionale carriera spiccano le regie di Tito Andronico (1955), con Laurence Olivier e Vivien Leigh, Re Lear (1962), con Paul Scofield, Marat/Sade (1964) e Sogno di una notte di mezza estate (1970) con la Royal Shakespeare Company. Dopo il suo trasferimento a Parigi e la nascita del Centre International de Créations Théâtrales presso il Théâtre Des Bouffes Du Nord, dirige una serie di produzioni ai confini del teatro, quali Ik (1975), La Conferenza degli uccelli (1976), Il Mahabharata (1985) e La tragedia di Amleto (2000).

Fra i suoi film ricordiamo Il signore delle mosche (1963), Re Lear (1970) e Il Mahabharata (1989).

 

Il dettaglio è il segreto. Due scritti sull’artigianato teatrale di Peter Brook, pubblicato da Dino Audino Editore (Roma) nella collana “Voci e volti dello spettacolo”, introduzione di Guido Di Palma, è disponibile in libreria e online da settembre 2020.

 

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.