Il montaggio digitale di Giuseppe Chiaramonte e Diego Cassani

Il montaggio è un’arte invisibile. È sovente quella parte del lavoro audiovisivo di cui lo spettatore medio difficilmente si rende conto mentre guarda un film. Tuttavia, la diffusione di strumenti tecnologici altamente accessibili ha reso il montaggio una pratica abituale non solo per i professionisti del cinema, della televisione o della comunicazione, ma anche per tutti coloro i quali costruiscono narrazioni per settori differenti, come ad esempio gli insegnanti o gli utenti dei social media.
È cresciuta quindi la consapevolezza di quanto il lavoro del montatore non sia solo un lavoro tecnico: contribuendo alla costruzione di senso, porta con sé anche aspetti di creatività. «C’è qualcosa di romantico (o di artigianale, se si preferisce) in questo lavoro, che sta nella capacità di cogliere e creare connessioni inedite tra le diverse inquadrature», scrivono gli autori nella Premessa.
Con lo sviluppo delle nuove tecnologie gli aspetti operativi che più rimandavano ad una pratica “artigianale” sono venuti meno: si è passati dal taglio manuale della pellicola all’elaborazione di file digitali. Tuttavia, non è cambiata la necessità di acquisire competenze specifiche e di conoscere a fondo gli strumenti e le prassi operative per ottimizzare il processo di lavoro e dedicarsi totalmente all’arte «di mettere nella sequenza più interessante ed emozionante per il pubblico un gruppo di inquadrature».
Il libro nasce con l’obiettivo di aiutare il montatore a districarsi più agevolmente nel labirintico mondo del montaggio digitale, fatto di software in continuo aggiornamento e formati video differenti per caratteristiche e opportunità. Il discorso si sviluppa attorno ai due principali software di NLE (Non-Linear Editing) utilizzati nel mercato cinematografico, pubblicitario e televisivo: Adobe Premiere Pro e Avid Media Composer, che sono perfettamente rappresentativi di due differenti modi di pensare il lavoro di montaggio sulla timeline. Mentre il primo ragiona sul concetto di clip inquadratura, il secondo è più improntato sul concetto di traccia.
Il montaggio digitale non è dunque un semplice manuale di istruzioni. Attraverso le differenze fra Avid e Premiere sviluppa un ragionamento sulla natura tecnica del lavoro del montatore («si tratta di apprendere una tecnica basilare che non si limita al solo utilizzo dello strumento tecnologico, ma che ci può ancora permettere di fare arte, di creare emozioni»).
Giuseppe Chiaramonte è diplomato al corso di Montaggio alla Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”, lavora come montatore nella realizzazione di documentari, programmi televisivi, videoclip e pubblicità, e tiene laboratori.
Diego Cassani è docente di Teoria del montaggio e di Editing non-lineare presso la scuola di Cinema, Televisione e Nuovi media. Fondazione SCM. Svolge attività di docenza e di laboratorio presso l’Università IULM di Milano.
Il montaggio digitale. Conoscere e utilizzare i software di non-linear editing di Giuseppe Chiaramonte e Diego Cassani, pubblicato da Dino Audino Editore (Roma) nella collana “Manuali di script”, è disponibile in libreria e online da maggio 2020.
Alessandro Poggiani
Ultimi da Alessandro Poggiani
- Empire - Intrighi e delitti nella Roma imperiale allo Spazio Arteatrio
- Zio Vanja di Čechov con Giuseppe Cederna al Teatro Duse
- Che Disastro di Commedia al Nuovo Teatro Orione
- Le finestre del tempo di Sergio Scorzillo al Teatrosophia
- Da qui non è mai uscito nessuno di Alessia Cristofanilli all’Altrove Teatro Studio