Il saggio di danza di Alex Imburgia

Il saggio di danza di Alex Imburgia
In libreria da ottobre 2018 il libro di Alex Imburgia “Il saggio di danza” (Viola Editrice).

«È sempre ipnotico ammirare il paesaggio che scorre davanti agli occhi dal finestrino di un treno, mi sembra quasi di guardare un film (a una velocità un po’ accelerata, in effetti) ma quel susseguirsi di immagini veloci, al di là del vetro, mi rapisce ogni volta come fosse la prima. Ora poi, quest’aria di inverno, rende tutto un po’ più malinconico, è vero, ma anche più suggestivo e, addirittura, emozionante» (Alex Imburgia, Il saggio di danza, Viola, Roma 2018)

«“Un ballerino danza perché il suo sangue danza nelle vene”. Così definiva il suo amore per questa disciplina Anna Pavlova, la danzatrice più famosa del XX° secolo. C’è una specie di fuoco che pulsa nei cuori di chi ha sposato la danza e che permette di affrontare la fatica e i sacrifici con la consapevolezza che ogni sforzo, anche il più grande, sarà ripagato dalla bellezza del gesto, dall’emozione di calcare le tavole del palcoscenico e dal lasciarsi trasportare dalla musica. Nel suo romanzo, Alex Imburgia, celebra il suo grande amore per quest’arte e si rivela a noi come un uomo appagato che riesce a fondere dentro di sé due grandi passioni: l’architettura e la danza. Potrebbero sembrare inconciliabili ma, in realtà, sono molto più vicine di quanto possa sembrare. L’architettura, attraverso le sue forme, è in grado di rendere dinamica l’immobilità, così come la danza crea un’architettura del movimento. L’autore racconta una storia ambientata in una scuola toscana che rappresenta, più universalmente, l’ambiente, i personaggi e le situazioni reali che possiamo ritrovare in qualsiasi Accademia di danza nel mondo. Lo sguardo di Alex Imburgia si posa, con ironia e anche con divertimento, sulle vicende, spesso tragicomiche, che precedono il debutto di una grande serata, rendendo la lettura piacevole e leggera, come spesso sono i fatti della vita. La danza, in questo romanzo, si fa anche metafora della stessa esistenza per evidenziare come, attraverso questa disciplina, i giovani possano trarre insegnamento, mettendosi alla prova, guardando criticamente se stessi per superare i propri limiti, coltivare i propri pregi e soprattutto, imparare a cadere per poi rialzarsi e continuare ad amare e credere nelle proprie capacità grazie al corpo che non si separa mai dall’anima. Danzare vuol dire anche sognare di avvicinarsi alla perfezione, raggiungere uno stato di grazia per essere liberi pur dentro un vortice di sentimenti al fine di crescere, diventare donne e uomini mossi dall’amore per quest’arte sublime che si attraversa in punta di piedi, alla ricerca costante di equilibrio e di armonia» (Vladimir Derevianko, Prefazione a Alex Imburgia, Il saggio di danza, Viola, Roma 2018)

Un romanzo strutturato come un lungo flashback del narratore: un Maestro che sta andando a svolgere l’ennesimo stage in una città del Nord.

In treno, mentre osserva il paesaggio scorrere velocemente di fronte ai suoi occhi, si abbandona ai ricordi. In particolar modo, gli torna in mente la serata di un saggio che, come il lettore scoprirà in seguito, è stata per lui particolarmente importante. Comincia allora a raccontare le differenti tipologie di insegnanti e di allievi che ha incontrato nei molti anni trascorsi dall’inizio della sua carriera.

Il tono della narrazione è leggero e divertito, a tal punto colui che racconta si concede sovente battute esilaranti ed ironiche considerazioni sui personaggi (molti fra loro un po’ sopra le righe) che popolano il variegato mondo della danza ma non solo. Mentre è in viaggio il narratore descrive i retroscena di quel saggio di danza che, per i protagonisti, rappresenta un vero e proprio punto di svolta, sia nella professione sia nella vita privata. Nel libro troviamo la direttrice della scuola, gli allievi e le allieve talentuose, una madre molto apprensiva e decisamente originale, ma non mancano storie d’amore e di amicizia. Non tutte finiranno bene ma ogni personaggio, con la sua storia, simboleggia un’età della vita in cui si prendono le decisioni importanti che segneranno il futuro.

La forza del racconto risiede proprio nelle profonde emozioni che contraddistinguono le azioni dei maestri e degli allievi alle prese con l’ansia e l’eccitazione che anticipano la serata del saggio, intesa come coronamento di un lungo periodo di lavoro e di impegno.

L’obiettivo del libro è fondamentalmente quello di celebrare l’amore puro per la danza. Una passione che richiede spirito di abnegazione e di sacrificio ma che, con la soddisfazione e la gioia di una performance eseguita al meglio, è in rado di ripagare ogni singola stilla di sudore versata per tale straordinaria disciplina. La solidarietà, l’onestà dei sentimenti, la tenacia nel perseguire i propri obiettivi e nel realizzare i propri sogni sono alla base di tale romanzo che, attraverso una narrazione leggera ed ironica - e nello stesso tempo non priva di emozioni autentiche - vuol rendere omaggio alla musa Tersicore.

Non mancano le sorprese ed il colpo di scena finale sarà il coronamento di un’avventura umana che diverte e commuove i lettori di ogni età, e non necessariamente i soli appassionati di danza.

Alex Imburgia(Roma, 1970), maestro di danza e coreografo, fa parte del corpo docenti dello Ials (Istituto Addestramento Lavoratori dello Spettacolo) di Roma da oltre vent’anni. La sua grande passione per l’arte e le sue sfaccettature contraddistingue la sua intera formazione.

Il primo grande amore rimane quello per la danza, un universo a cui approda dopo una lunga carriera da ginnasta. Contemporaneamente agli allenamenti ed alle prove, si iscrive alla Facoltà di Architettura e si laurea nel 1999. Un titolo che rappresenterà per lui una soddisfazione personale in quanto l’obiettivo che, con grande impegno e sacrificio, vuole raggiungere ha un solo nome: danza.
Ad essa si vota con abnegazione, passando brillantemente, attraverso le fasi di tale percorso, da allievo a ballerino professionista fino all’insegnamento ed alla coreografia che pratica oggi.
La didattica, intesa non solo come trasmissione delle conoscenze acquisite ma anche - e soprattutto - come scambio di energia e di creatività con gli allievi, rappresenta il fulcro dell’attività artistica di A. Imburgia. Investe gran parte del suo tempo e della sua energia creativa nella costruzione della lezione, cominciare dalla scelta della musica, fino ad arrivare all’elaborazione delle variazioni tecniche e coreografiche. Ogni lezione è strutturata nella suddivisione in tre parti: riscaldamento, studio della tecnica nella diagonale, coreografia. In particolar modo queste ultime due variano continuamente per contenuto e per stile, al fine di permettere agli allievi di esplorare tecnicamente ed artisticamente i più differenti stili coreografici ed interpretativi del variegato universo della danza moderna.

A. Imburgia ha voluto dedicare il suo romanzo di esordio al “motore” della sua vita, ovverosia la danza.

Vladimir Derevianko (1959) si forma come danzatore presso la Scuola del Bolshoi di Mosca e nel 1977 ne diviene il primo ballerino interpretando la maggior parte dei ruoli principali del repertorio classico. Ha danzato con alcune delle più grandi étoiles internazionali: Carla Fracci, Elisabeth Maurin, Elisabetta Terabust, Luciana Savignano, Alessandra Ferri, Eva Evdokimova, Evelyne Hart, Viviana Durante. Ha ricevuto prestigiosissimi premi, fra cui il Benois de la Danse conferitogli al Bolshoi. Nel 2011 ha dato l’addio alle scene ed è uno fra i maestri e coreografi più acclamati della scena internazionale contemporanea.

Il saggio di danza di Alex Imburgia, pubblicato da Viola Editrice (Roma), prefazione di Vladimir Derevianko, è disponibile in libreria e online da ottobre 2018.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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