Il sogno di YouTube di Anna Covone

«Il tempo presente e il passato sono forse presenti entrambi nel tempo futuro. E il tempo futuro contiene il tempo passato» (T. S. Eliot)
«Perché come è piacevole vedere con gli occhi esterni, molto più ammirevole pare poter osservare con gli occhi interni» (Giordano Bruno, L’arte di comunicare)
«Ho conosciuto Anna qualche anno fa, in occasione di uno dei tanti eventi legati al mondo digitale cui allora prendevo parte molto più spesso. All’epoca c’era grande entusiasmo e curiosità, nei confronti di un web ancora adolescente e dei neonati social media, che stavano prendendo piede anche in Italia, per lo più tra pochi ma convinti “smanettoni”. Entusiasmo e curiosità che nel tempo si sarebbero poi trasformati in molto altro, tra cui purtroppo le fake news, le polemiche quotidiane, l’odio, la frustrazione e la “caccia alle streghe” che oggi tutti conosciamo. Non eravamo in tanti a lavorare in questo ambito, allora. Il miracolo della rete ci aveva permesso di conoscerci e poi, a computer spenti, c’erano molti diversi tipi di eventi e di occasioni per incontrarci dal vivo, stringerci la mano, complimentarci per ciò che stavamo facendo come professionisti o con le nostre aziende, oltre che per i nostri clienti, pionieri come noi di una galassia in rapida espansione. Quando conobbi Anna, più o meno nel 2012, lei aveva da poco lanciato il suo canale TuttosuYouTube, dal quale spiegava con grande passione come usare YouTube per promuoversi online. La piattaforma americana, che era nata all’inizio del 2005 a opera di tre giovani ex dipendenti di PayPal e che in poco più di un anno aveva già ottenuto un enorme successo, nell’ottobre del 2006 era stata rilevata da Google per la ragguardevole cifra di circa 1,65 miliardi di dollari. Se nel 2006 su YouTube venivano guardati oltre 100 milioni di fil mati ogni giorno, a partire dal 2010 è diventato il terzo sito più visitato al mondo, iniziando a diventare una poderosa base di lancio per innumerevoli talenti nelle più disparate discipline e ambiti di competenza, dalla cucina al make-up, dalla recitazione ai videogame, passando per un gran quantitativo di fenomeni di difficile catalogazione ma di semplice e immediata comprensione per milioni di utenti, che ogni giorno aspettano nuovi contenuti da guardare. Quando conobbi Anna i tempi non erano ancora maturi, in Italia, per fenomeni mainstream come Fabio Rovazzi o Favij, ma c’erano già molti di quelli che ancora oggi conosciamo e che spesso non ricordiamo nemmeno essere partiti da lì: Clio Zammatteo (ClioMakeUp), Frank Matano (LaMenteContorta), Guglielmo Scilla (Willwoosh), Diego Bianchi (Zoro) e pochi ma significativi altri, tra cui, guardando fuori dai confini nazionali, lo svedese Felix Arvid Ulf Kjellberg (PewDiePie). […] Con il suo canale Anna ha aiutato molti ad andare oltre quel velo di semplicità che rende YouTube uno strumento per pochi, anziché una grande risorsa per tutti ed è per questo che ancora oggi ringrazio il suo impegno e la sua capacità di scavare oltre la scocca grafica, fino ai meandri insondabili degli algoritmi (in continua evoluzione) che governano questa piattaforma» (Claudio Gagliardini, Prefazione a Anna Covone, Il sogno di YouTube. La più grande piattaforma video del mondo raccontata da una youtuber, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2020)
«YouTube ha cambiato radicalmente usi e costumi dei nostri tempi, soppiantando tra i Millennials la TV e molto altro: una trasformazione che mette a dura prova il nostro essere genitori e adulti. Mio figlio Luca aveva una decina d’anni quando se la spassava guardando i video di Favij. Per un paio di volte l’ho guardato con sufficienza, incapace di comprendere cosa ci trovasse in quei video. Poi mi sono detta che se, come ero certa, mio figlio era intelligente e profondo, forse qualcosa ci doveva essere in quei filmati. Era la fine del 2014 e da lì inizia il mio interesse per gli youtuber. Navigando tra i vari canali mi imbatto in quello di Anna. Di lei mi affascina il modo preciso e gioviale con cui spiega come farsi strada in questo mondo, perciò la contatto chiedendole di aiutarmi a realizzare un dossier. Nel giro di pochi giorni ci troviamo a pranzare insieme a Bologna: inizia così uno scambio intellettuale ed emotivo ricco e coinvolgente, grazie al quale sono riuscita a farmi un’idea di YouTube come un ambiente aperto, solidale e, soprattutto, mai banale. Il documentario Figli del web, andato in onda a febbraio 2015, nasce proprio dall’intento di creare un trait d’union tra la generazione dei nativi digitali e le precedenti, e Anna, grazie alla sua visione da studiosa di antropologia e alla conoscenza diretta della piattaforma, mi ha dato le chiavi per dialogare in maniera costruttiva con gli altri youtuber intervistati. Con loro abbiamo declinato i vari significati della parola condivisione: ne sono usciti spunti interessanti che abbiamo approfondito in seguito con Chiara Palazzini in Youtubers. Chi sono e perché hanno successo (2017), un saggio collettivo dove psicologi, sociologi e youtuber dialogano alla pari per cercare punti di incontro e confronto, positivi e fruttuosi. Il presente libro mi pare la naturale evoluzione di questi lavori in cui Anna ha avuto una parte significativa, ponendosi essa stessa come punto di congiunzione tra genitori e figli: mi fa piacere vedere come i suoi dubbi si siano evoluti, creando in lei consapevolezze nuove e interessi più ampi. [...] Il racconto di Anna, riportando ciò che ha imparato studiando questi temi e, al tempo stesso, vivendo in prima persona l’esperienza di spettatrice e youtuber, può davvero aiutare genitori, educatori e, più in generale, gli adulti ad avere un approccio competente ed equilibrato nei confronti di un mezzo potente, che non va né sopravvalutato né demonizzato» (Laura Gialli, Introduzione a Anna Covone, Il sogno di YouTube. La più grande piattaforma video del mondo raccontata da una youtuber, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2020)
Avere un canale YouTube di successo è uno fra gli obiettivi più ambiti della nostra epoca. Ma cosa ci racconta questo fenomeno? Quali domande ci pone? E, soprattutto, in che modo la conoscenza di You Tube può aiutare a ridurre la distanza fra generazioni?
Il primo video caricato su YouTube fu Me at the zoo (Io allo zoo), pubblicato da Jawed Karim alle ore 20:27 del 23 aprile 2005. Da allora sono trascorsi quindici anni. Tre lustri dalla nascita di YouTube, un fenomeno destinato a modificare le nostre vite ed a sconvolgere il nostro modo di fruire dei contenuti online. Partendo dalla sua esperienza di youtuber, l’autrice offre idee e strumenti utili a tutti coloro i quali/le quali - educatori e genitori compresi - desiderano comprendere più a fondo uno fra i fenomeni più controversi dei nostri tempi. Nel tentativo di non lasciar soli i giovani di fronte alle sfide comunicative del futuro proprio nel momento attuale, un’epoca in cui i confini fra virtuale e reale si vanno assottigliando ogni anno di più.
Internet, la rete, la condivisione, YouTube e le prime forme di streaming (che nel giro di qualche anno avrebbero portato a Netflix ed a Spotify), esperienze virtuose di un nuovo modo di intendere intrattenimento e cultura, una creazione dei contenuti non più “piramidale”, e non solo istituzionalizzata, bensì frutto di una condivisione creatore di contenuti e pubblico.
In quindici anni di vita YouTube è diventato il secondo sito al mondo dopo Google: copyright, illusione, creazione di nuove professioni digitali, pubblicità, censura, il rapporto dei singoli stati con i contenuti condivisi, possibilità di alfabetizzazione ed aspetti negativi dell’uso di YouTube. Perché la rete e YouTube non hanno avuto solo aspetti positivi e impatti benigni sulla cultura e la società odierna: «Basta pensare al mondo distopico raccontato dalla serie Black Mirror che ci mostra il lato oscuro del web, dagli incubi sulla privacy ai gesti di pura follia collegati all’utilizzo delle tecnologie digitali. Basta pensare alle guerre e le tragedie che internet non è riuscito a evitare, come il disastroso conflitto in Siria oppure il collasso della Grecia. E poi c’è stato il fenomeno mediatico-terroristico conosciuto con il nome di Isis che ha usato anche YouTube e la rete per diffondere la propria minaccia».
Anna Covone, consulente e formatrice, è laureata in Scienze della comunicazione ed è conosciuta sul web per il canale TuttosuYouTube, con oltre due milioni di visualizzazioni dei suoi video-tutorial. Da oltre un decennio lavora nel mondo della comunicazione digitale.
Il sogno di YouTube. La più grande piattaforma video del mondo raccontata da una youtuber. Idee per superare gli stereotipi sui media e ricostruire il dialogo tra generazioni di Anna Covone, pubblicato da Dario Flaccovio Editore (Palermo) nella collana “Accadde domani” sarà disponibile in libreria e online da maggio 2020.
Alessandro Poggiani
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