“Ilva Football Club” fra i finalisti del premio Presìdi del libro

“Sono tracce brevi, percorsi frammentari quelli di chi militò idealmente nell’Ilva Football Club e realmente finì a morire in fabbrica. Scie luminose spentesi in un vento grigio. Furono lucciole quegli atleti, le lucciole operaie. Illuminarono il campo dei veleni con i loro cross, così simili alle adorabili traiettorie delle lucciole, con le loro invenzioni di gioco”.
Ilva Football Club di Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò è entrato nella rosa dei trentacinque finalisti della prima edizione del Premio Presìdi del libro, competizione letteraria che premia i migliori libri di autori italiani pubblicati fra settembre 2015 e settembre 2016.
A scegliere i candidati sono stati i lettori di circa sessanta comuni pugliesi attraverso i gruppi dei presìdi di tutta la Puglia. Il presìdio di Castellaneta (TA), come si legge nelle motivazioni della scelta (“Utilizzare la memoria e i ricordi sportivi degli abitanti del rione Tamburi per descrivere il cambiamento e le trasformazioni di prospettiva riguardo al mostro industriale è certamente idea nuova”), ha proposto il libro dei due giornalisti tarantini pubblicato da Kurumuny apprezzandone particolarmente l’ottica innovativa.
Sabato 4 e domenica 5 marzo 2017 si potrà votare il “Libro dell’anno” in alcune librerie, biblioteche e scuole elencate sul sito www.presidi.org.
Proseguono in tutta Italia le presentazioni del romanzo. Fulvio Colucci sarà ospite giovedì 9 febbraio 2017 a Ginosa (BA) e venerdì 10 febbraio a Bar, libreria Quintiliano, mentre giovedì 16 febbraio sarà la volta della libreria Lettera 22 di Mesagne (BR). Lunedì 20 febbraio l’autore farà invece tappa a Napoli nella libreria nata dal basso “Io ci sto”.
Ilva Football Club è un racconto nel quale tre storie narrano del passato, del presente e del futuro intrecciandosi fra loro. È la Spoon River dei campi di calcio in terra battuta sui quali si è scritto un pezzo della disastrosa parabola industriale del Mezzogiorno, attraverso la lente del calcio giocato in un quartiere-simbolo.
Un giornalista sportivo nato al quartiere Tamburi di Taranto, dopo il sequestro dell’Ilva da parte della magistratura per disastro ambientale, decide di riannodare i fili del passato. Sente di doverlo al padre, morto di cancro, a quella generazione di calciatori di cui lui stesso fece parte negli anni Settanta e Ottanta e scomparsa a causa dell’inquinamento, alla storia della sua città, stretta dalla crudele morsa dell’acciaio che le impedisce di costruire memoria e futuro. Con il pretesto di cercare, con vana consapevolezza, la “maglia grigia”, da lui indossata durante un torneo e che tanto somigliava al colore del siderurgico, si trasforma così in un viaggiatore nel tempo, raccogliendo anzitutto la sua testimonianza e poi quella di un commerciante diventato memoria storica del football di quartiere e di un ex allenatore delle formazioni amatoriali. Si dipana così la vicenda di un Ulisse catapultato negli anni drammatici in cui il “colosso d’acciaio” era il totem fasullo di un tragico benessere. Fino alla trasfigurazione della vicenda nel grande racconto collettivo di undici, anonimi, campioni: l’Ilva Football Club, squadra ricostruita, immaginando di mettere insieme le “figurine” di alcuni tra i tanti che a Taranto lasciarono la giovinezza sul terreno del campo sportivo Tamburi vecchio. A un passo dalla fabbrica più inquinata d’Europa, a due dal cimitero dove le polveri minerali colorano di rosso le lapidi.
Ilva Football Club è il racconto di chi non si arrende a un destino e crede ancora possibile giocare l’ultima partita, quella della vita, a prescindere dal risultato.
Fulvio Colucci, giornalista e scrittore, lavora nella redazione tarantina della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Nel 1995 ha vinto il premio “Ilaria Alpi”. Ha pubblicato Invisibili. Vivere e morire all'Ilva di Taranto (2011), Liberté! (2011), La zattera (2015).
Lorenzo D’Alò è giornalista tarantino. Inviato della “Gazzetta del Mezzogiorno”, da oltre trent'anni racconta lo sport, che rappresenta quasi sempre una lezione di vita.