Inaugurazione a Treia del “Centro Studi Dolores Prato” con il libro “Gatto misterioso quanto il destino umano”

Il “Centro Studi Dolores Prato”, ricavato in alcuni ambienti del teatro in attesa della prevista collocazione presso l’Accademia Georgica, sfortunatamente compromessa dal terremoto dello scorso anno, raccoglie tutti i testi della scrittrice ed alcuni suoi effetti personali. Esso si arricchisce anche del ritratto della Prato eseguito dall’artista Luigina Rech in occasione della mostra “Ritratti di donne del ‘900” tenutasi a Roma nel 2009 presso il Centro Studi Cappella Orsini (tecnica mista su tavola, cm 50x40).
Alla cerimonia interverranno il Sindaco Franco Capponi, la Vicesindaco ed Assessora alla Cultura Edy Castellani, la curatrice del libro Stefania Severi, il critico letterario Marco Onofrio e il Direttore della Edilazio-Edilet Willy Pocino.
Dolores Prato (Roma 1982 - Anzio RM 1983), scrittrice profondamente legata alla città di Treia dove ha trascorso l’infanzia e la prima giovinezza, i cui saggi e racconti hanno ottenuto dalla critica più autorevole significativi consensi e numerosi premi in occasione di Concorsi riservati ad inediti, deve la sua fama in vita al romanzo autobiografico “Giù la piazza non c’è nessuno” (Einaudi,1980). Dopo la sua morte numerosi suoi inediti, conservati nell’Archivio Vieusseux di Firenze, sono stati pubblicati e divenuti oggetto di tesi di laurea e di trasposizioni teatrali..
Stefania Severi avendo già dedicato alla scrittrice due opere (“L’essenza della Solitudine. Vita di Dolores Prato”, Edizioni Sovera, Roma 2002 - premio per la saggistica al III Premio Nazionale “Il paese delle Donne” - e “Dolores Prato voce fuori coro. Carteggi di una intellettuale del Novecento”, (Il Lavoro Editoriale, Ancona 2007), tra gli inediti della Prato ha selezionato quelli relativi ai gatti e ad altri animali. Si tratta di un materiale, scritto di pugno dalla Prato, quasi tutto senza ordine, che al fine della pubblicazione è stato organizzato cercando un plausibile ordine cronologico. La Prato ha molto amato i gatti che sono stati i compagni della sua vita trascorsa in sostanziale solitudine.
L’introduzione presenta la biografia della Prato, il ruolo che hanno gli animali nella sua scrittura e le peculiarità del suo modo di intendere gli animali rispetto ad altri autori della sua epoca.
I testi sono divisi in due parti. La prima è una sorta di canzoniere in vita e morte dell’amatissimo gatto siamese Minou che le fu vicino durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. La seconda parte raccoglie gli scritti su altri gatti e su altri animali.
La prefazione di Marco Onofrio offre una disamina puntuale e convincente della relazione empatica tra la Prato ed i suoi amici gatti e la copertina del libro è stata disegnata da Ines Ferri Ferrari, sensibile artista che ha conosciuto la Prato e che ne detiene un ampio archivio.

Alberto Esposito
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