“Interviste” di William Borroughs

Pistolero intellettuale, “pecora nera” di una ricca famiglia di fabbricanti di calcolatrici, disinfestatore di blatte e cimici, pittore a mano armata, profeta della paranoia, esploratore del queer, protagonista di oracolari cammei cinematografici e, soprattutto, autore di alcuni fra i più stranianti romanzi sperimentali della letteratura americana. Se è vero che ogni uomo, nel corso della sua esistenza, vive molte vite, quelle di William Burroughs sono state ancora di più. Un percorso fatto di ombre e misteri, ma che Burroughs ha continuamente costellato di confessioni pubbliche, colloqui con la stampa, partecipazioni a tavole rotonde ed a registrazioni radiofoniche. Lui, che «odiava rilasciare interviste».
Curata dal critico Sylvère Lotringer e per la prima volta pubblicata in Italia, la raccolta delle Interviste di William Burroughs è una vera e propria controstoria privata del secondo Novecento americano, raccontata in presa diretta dalla viva voce di uno fra i suoi più provocatori protagonisti: dalle conversazioni con i sodali di sempre Allen Ginsberg, Gregory Corso e Brion Gysin agli incontri memorabili con Tennessee Williams, Christopher Isherwood, David Bowie e Patti Smith, dall’analisi delle proteste del Sessantotto alle prese di posizione di fronte all’esplodere dell’epidemia dell’Aids, dalle rivelazioni sulle sue tecniche di scrittura alla confessione delle paure per il futuro.
Interviste è un documento letterario fondamentale e, nello stesso tempo, un memoir involontario, parcellizzato nel tempo. Risposta dopo risposta, battuta dopo battuta, Burroughs guida il lettore negli abissi della sua anima tormentata e delle sue inquietanti visioni lisergiche, costringendolo, in un incubo senza fine, a guardare in faccia i centopiedi giganti, i poliziotti Nova, gli Esaminatori e i Moscibecchi che ancora oggi abitano la nostra società.
William Burroughs (St. Louis, 1914 - Lawrence, 1997) è stato uno fra i più visionari scrittori del secondo Novecento americano, ispiratore ed anima - insieme ad Allen Ginsberg e Jack Kerouac - della cosiddetta Beat Generation. Fra le sue numerose opere, ricordiamo La scimmia sulla schiena (1953, in Italia pubblicato da Rizzoli nel 1998), da cui fu tratto il film omonimo (Monkey on my Back, in Italia - ahimé - Quando la bestia urla) di André De Toth del 1957, Pasto nudo (1959, pubblicato da Adelphi nel 2006), da cui fi tratto il film omonimo (1991) diDavid Cronenberg e I ragazzi selvaggi (1971, pubblicato da Adelphi nel 2015). Nel 2016 il Saggiatore ha pubblicato la biografia Io sono Burroughs,di Barry Miles.
Interviste di William Borroughs, a cura di Sylvère Lotringer, pubblicato da il Saggiatore (Milano) nella collana “La cultura”, traduzione di Silvia Albesano e B. Alessandro D’Onofrio, è disponibile in libreria e online da novembre 2018.
Alessandro Poggiani
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