“L’ultima estate di Diana” di Antonio Caprarica a Spazio5

“In queste pagine non troverete né giudizi né pregiudizi sulla ‘principessa del popolo’. Vent’anni dopo, ho solo voluto raccontare l’ultima stagione della vita di Diana: la sua ultima estate così come l’ha vissuta, tra delusioni e speranze, frivolezze e impegno, amore materno e passione di amante” (Antonio Caprarica)
Il 28 agosto 1996, giorno del suo divorzio, aveva segnato per Diana l’inizio di una nuova vita. La principessa triste, schiacciata dal peso della monarchia, si era trasformata in una persona radiosa, consapevole, genuinamente interessata alle sorti delle vittime di guerre e ingiustizie, decisa a difendere il rapporto con i figli e il suo diritto alla felicità. Un simbolo di bellezza e sensibilità che oscurava l’immagine della Corona inglese. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l’intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto, dopo la sua morte, sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pachistano Hasnat Khan - l’unico uomo che non tradì i segreti e le confidenze della principessa -, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l’incontro con Dodi al Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell’Alma mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuità e astuzia, fra generosità e attaccamento ai privilegi, inquieta ma piena di vita, che ha lasciato un segno nella storia di una nazione e, a vent’anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione di un mito.
Antonio Caprarica (Lecce, 1951) ha accumulato la sua vasta esperienza internazionale in oltre trent’anni di reportage televisivi dall’estero: per la Rai è stato prima inviato di guerra in Afghanistan e Iraq, poi corrispondente da Gerusalemme, Il Cairo, Mosca, Parigi e Londra. Ha lavorato anche nella carta stampata, come commentatore politico de «l’Unità» e di «Epoca» e condirettore di «Paese Sera», e in radio, come direttore dei Giornali radio Rai e RadioUno. Per la sua attività ha ricevuto i più prestigiosi premi di giornalismo (fra cui ricordiamo il Premio Ischia di giornalismo internazionale, il premio Frajese, il Premio Bocconi per le eccellenze italiane, il Premio Barocco). È autore di romanzi, racconti di viaggio e saggi. Fra i suoi titoli di maggior successo, La ragazza dei passi perduti (Mondadori, 1988), La stanza delle scimmie (Mondadori, 1988) e i successivi Dio ci salvi dagli inglesi …o no?! (2006), Com’è dolce Parigi.... o no?! (2007), Gli italiani la sanno lunga… o no?! (2008), I granduchi di Soldonia (2009), Papaveri&Papavere (2009), C’era una volta in Italia (2010), La classe non è acqua (2011), Ci vorrebbe una Thatcher (2012), Oro, argento e birra (2012), Il romanzo dei Windsor (2013), Il romanzo di Londra (2014), Intramontabile Elisabetta (2016), Londra infinita (2017), tutti pubblicati da Sperling & Kupfer.
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