“L’utopia di Pasolini” di Angela Felice presentato a Spazio5 a Roma

«Nessun dubbio in proposito: non si dovrebbe prendere alla lettera il Pasolini corsaro o luterano. Né promuoverlo al rango di profeta. O si dovrebbe almeno evitare di farlo senza aver preliminarmente notato che egli immaginava di poter calzare tale maschera solo a patto di conoscere e di volere “l’inutilità di ogni parola”».
(dalla postfazione di Antonio Tricomi)
«Pasolini non è stato un profeta, come spesso ed erroneamente si è interpretato, ma uomo del suo presente e di un altro tempo, conservato in riserva come il segreto stesso della sua passione per la vita e come sorgente intatta dell’avvenire . Il poeta, custode del passato affinché vi possa essere possibilità di un avvenire. Questo è stato, e questo ha insegnato».
(dalla postfazione di Raoul Kirchmayr)
Dall’amore per la lingua friulana all’etica dei valori del mondo contadino, dal senso profondo del viaggiare alla pedagogia come elemento imprescindibile dell’essere umano, dall’incontro con gli Stati Uniti al ruolo della televisione (argomento abbondantemente affrontato anche in numerosi documentari su Pier Paolo Pasolini, compreso l’ottimo Un intellettuale in borgata - 2014 - di Enzo De Camillis, da cui è stato tratto il libro Io so..., a cura dello stesso E. De camillis e pubblicato da Arduino Sacco Editore): qual è il disegno definitivo della sua opera? Quali sono i temi a lui cari? Angela Felice, una fra le più attente studiose e divulgatrici della complessa figura di Pier Paolo Pasolini, restituisce al lettore frammenti originali, scorci sulla sua opera e il suo pensiero e indica quali sensibilità e umanità si nascondano dietro il mondo di uno fra i più grandi intellettuali del secondo Novecento.
Angela Felice, studiosa di letteratura e di teatro, giornalista pubblicista, critica teatrale de “Il Gazzettino”, già docente di italiano e latino, dirige il Teatro Club di Udine e, dal 2009, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN). Nel 2015 è stata nominata nella Commissione tecnico-scientifica per il coordinamento delle celebrazioni nazionali in ricordo di Pier Paolo Pasolini nel quarantesimo anniversario del barbaro assassinio - avvenuto nella notte fra il 1 ed il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia - del grande scrittore, saggista, giornalista, regista ed intellettuale friulano. Fra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Introduzione a D’Annunzio (Laterza, Bari 1991), Racconti italiani dell’800 e del ‘900 (Principato, 1995), Il teatro friulano. Microstoria di un repertorio tra Otto e Novecento (Forum, 2013), scritto con Paolo Patui.
Ha curato L’attrice Marchesa. Verso nuove visioni di Adelaide Ristori (2006), Pasolini e la televisione (2011), Pasolini e il teatro (2012), con Stefano Casi e Gerardo Guccini, Pasolini e l’interrogazione del sacro (2013), con Gian Paolo Gri, Pasolini e la poesia dialettale (2014), con Giampaolo Borghello, Pasolini e la pedagogia (2015), con Roberto Carnero, Pasolini oggi. Fortuna internazionale e ricezione critica (2016), con Arturo Larcati e Antonio Tricomi.
Nel 1995 le è stato assegnato il Cavalierato al Merito della Repubblica Italiana; nel 2006 il “Morèt d’aur”; nel 2009 il Merito di Grand’Ufficiale; nel 2015 il Premio Maqôr-Rusticitas.
Per l’occasione, presso Spazio5 è stata allestita la mostra fotografica I tanti Pasolini, a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado e formata da ventisei scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (n. 1926) degli anni compresi fra il 1960 ed il 1969.
L’utopia di Pasolini, pubblicato da Bottega Errante Edizioni (Udine), è disponibile in libreria e online da aprile 2017.
Alessandro Poggiani
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