La Dandini semina gli scrittori
Niente violenza, per carità: “I bulbi non devono essere forzati”. Ma tanta, rilassante filosofia: “Dopo aver seminato, bisogna saper aspettare”. Ecco Serena Dandini che non ti aspetti. Messa per una volta in un cassetto la politica, accantonate le grandi questioni sociali, la conduttrice e ideatrice di “Parla con me” e di altri programmi come “La tv delle ragazze” e “Avanzi” si concentra sul giardinaggio. Cioè sulla sua passione che è anche il tema del suo debutto come autrice con “Dai diamanti non nasce niente”, pubblicato dalla Rizzoli.
Serena Dandini presenta il libro da Fandango Incontro, in via dei Prefetti a Roma. E per una volta è lei a essere subissata di domande da un divertito Francesco Piccolo. Mentre lo scrittore è compiaciuto per il capovolgimento di ruoli, lei mostra imprevedibilmente una certa ansia. Francesco Piccolo non perde occasione per contrastarla, ammettendo il suo totale disinteresse per le piante, e per provocarla, fino al punto di inneggiare platealmente al cemento e allo smog.
Ma la Dandini non si perde d’animo, forte della rapida conquista addirittura della prima posizione nella classifica dei libri più venduti: è lei che semina gli scrittori (alcuni presenti in sala). Riesce a resistere alle frecciate, svelando anche il suo lato romantico. Si lamenta degli uomini che non regalano fiori o si limitano a comprare mazzetti piuttosto insignificanti e perdono così la possibilità di far “sciogliere” le donne. Rispondendo al folto pubblico (fra i presenti Giorgio Van Straten, Francesca Reggiani, Igor Skofic, Roberto Ippolito, Alessandro Rossi, Federica Scifola e Piero Galeotti), la Dandini dichiara poi che la rosa è il suo fiore preferito, mentre Piccolo spiega che sa riconoscere soltanto l’orchidea perché viene venduta confezionata in una scatola.
Alla rosa è dedicato l’undicesimo capitolo del libro anche se originariamente la conduttrice di “Parla con me” aveva pensato di non farlo viste le “tonnellate di pagine di letteratura a lei dedicate”. Ma “come si fa a ignorare questo miracolo della natura, la più sfrontata e sensuale delle piante, che sembra concepita proprio per farsi guardare?”. Ed ecco anche la citazione di Francis S.Fitzgerald che nel romanzo “Il grande Gatsby” scrive: “Mi piace vederti al mio tavolo, Nick. Mi ricordi una… rosa, una rosa assoluta”.
Di citazioni è pieno il libro. I ricordi personali s’intrecciano con la letteratura e con la passione verde. Ma non ci sono solo Gabriele D’Annunzio e Jorge Luis Borges. Ci sono anche i Pooh. E poi uno dei suoi “giardinieri preferiti” e cioè “Johnny Depp nel capolavoro di Tim Burton, <Edward mani di forbice>, un film di culto”.
Un vero e proprio collage di piante e personaggi, dunque. Con “Dai diamanti non nasce niente”, la Dandini scopre il piacere di scrivere e anche l’esistenza del mercato editoriale aperto contrariamente a quello televisivo più che limitato: “Se mi trovassi in difficoltà con un direttore, per esempio l’ex direttore generale della Rai Masi, non avrei un posto dove andare”. Quindi una battuta: “Comunque ora Masi si occupa di assicurazioni e ha già fatto aumentare il prezzo dell’assicurazione di Michele Santoro”.
Le prime righe del libro hanno cominciato a prendere corpo a giugno dell’anno scorso, quasi come una valvola di sfogo al termine di una stagione televisiva con pesanti pressioni politiche. Poi è venuto fuori l’accorato appello dell’ultima di copertina: “Davanzali di tutto il mondo unitevi”.
La Dandini best seller non esclude un bis. Ma Piccolo fa sapere: “Mi ha promesso che il prossimo libro non tratta di giardinaggio”. Una cosa tuttavia lo scrittore non riesce a ottenere: agitata alla prima uscita da autrice, la Dandini dice due volte no alla richiesta di leggere lei stesse alcuni passi del libro.
G. Currado - Agrpress © 2011
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Giovanni Currado
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.