La fantasia infantile nell’ultima fiaba di Antonella Mei
Paolino, un bambino normale che frequenta la scuola, che parla e si confida con il suo amico Woshi Woshi, un uccellino miope e daltonico dalle piume colorate con il quale trascorre alcune ore del pomeriggio sui rami di un grande albero, una penna magica, trovata nel cassetto del nonno scrittore, che scrive, cancella, svolge dettati, temi, risolve problemi di aritmetica, realizza disegni nei quali “entrare” per vivere un particolare momento della giornata e nutre sentimenti umani verso persone e cose (in un precedente episodio si innamora di un pennarello verde) e la timida orsa Jole sono i personaggi che animano il terzo libro di Antonella Mei dedicato alle avventure di Paolino & Co.: “Paolino e il mistero della scomparsa di Woshi Woshi” (Edizioni CISU - Centro di Informazione e Stampa Universitaria, pag. 48). Anche questa “fiaba”, come le due precedenti, fa riflettere con leggerezza, mai in modo moralistico, sul mondo della fantasia infantile capace, nelle pagine di Antonella Mei, di interpretare ogni sorta di avventura grazie alla capacità di creare situazioni “impossibili” rispetto alla realtà attraverso argomenti seri trattati come un gioco che raccorda il mondo reale a quello della fantasia. Un racconto, anche quest’ultimo di Antonella Mei, che riempie di gioia e serenità il lettore portato in un mondo nel quale, forse, vorremmo vivere tutti. Nella prefazione, Bruno Tagliacozzi sottolinea, tra l’altro, come l’autrice sia maestra nel delicato gioco “di muoversi tra significati e linguaggio diretto, riuscendo a calarci in luoghi e tempi reali e, contemporaneamente, fuori dal tempo cosciente e razionale, consentendo alla fantasia del giovane lettore di aggiungere i propri vissuti, creando così la versione di una fiaba personalizzata, ma pur sempre orientata dallo spirito dell’autrice”.
Alberto Esposito