“La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek vince il Premio Strega 2018

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro (Stoccarda, 1910 - El Escorial, 1937), la prima fotografa a cadere su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa (1913-1954), in prima fila, è distrutto. Insieme erano stati felici. Lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di R. Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di “cavalier servente” da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille in grado di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale fra Willy e Georg, che avviene per tutt’altro motivo, a dare avvio ad un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali e di cui Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tener insieme un flusso che aggancia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee dei ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati, che in Francia colpiva soprattutto chi, come loro, era ebreo e di sinistra. Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.
Il libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, il rapporto con Robert Capa, l'avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.
Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera da famiglia ebreo-polacca, vive in Italia dal 1983. Poetessa e scrittrice, ha esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins Freie (Suhrkamp, 1989), mentre ha scritto in italiano il suo primo romanzo, Lezioni di tenebra (Guanda 2011), vincitore del Premio Bagutta Opera Prima, e che racconta del viaggio compiuto ad Auschwitz insieme alla madre, che vi era stata rinchiusa con il marito. È inoltre autrice dei romanzi Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa. È redattrice di «Nuovi Argomenti» e di «Nazione Indiana».
La ragazza con la Leica di Helena Janeczek, pubblicato da Guanda (Parma) nella collana “Narratori della Fenice”, disponibile in libreria e online da settembre 2017, e già vincitore del Premio Bagutta e del Premio Campiello, segna il ritorno di una donna (dai tempi di Vita di Melania Gaia Mazzucco, Premio Strega 2003) e di una piccola casa editrice (in questo caso Guanda, al primo Premio Strega della sua storia) alla vittoria del più prestigioso premio letterario italiano.
Alessandro Poggiani
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