Le dodici vite di Alfred Hitchcock di Edward White

«Un modo nuovo e provocatorio di concepire una biografia. La struttura di questo libro vibra, come i migliori film di Hitchcock, di intuizione e mistero» («The New York Times»)
«Invece di appiattire le contraddizioni di Hitchcock, questo brillante libro le utilizza come punti di partenza, guardando da una prospettiva completamente nuova una carriera dalle mille facce» («The New Yorker»)
Alfred Hitchcock non è un semplice regista. Come ebbe a dire François Truffaut, è da annoverare fra gli artisti inquieti come Kafka, Dostoevskij, Poe, per la sua capacità di svelare le nostre ossessioni attraverso le sue, per la sua natura poliedrica, multidirezionale e centrifuga, che ci impedisce di osservarlo da un solo punto di vista, ma impone uno sguardo plurimo, che ne scomponga l’essenza nelle sue numerose identità.
Ed è per questo che Edward White scrive Le dodici vite di Alfred Hitchcock. Dodici ritratti del personaggio, ognuno da un’angolatura differente, ognuno che rivela qualcosa di fondamentale su di lui, sulla figura pubblica che ha costruito attorno a sé, sulla creatura “leggendaria” che è diventato. Non solo, dunque, la vita che Hitchcock ha vissuto, ma anche i vari ruoli che, in bilico fra realtà e finzione, ha recitato e incarnato: versioni di se stesso che ha trasmesso, consapevolmente o meno, e che noi abbiamo proiettato su di lui. Fra queste dodici personificazioni troviamo l’Hitchcock irrefrenabile buontempone, l’eterno bambino, l’innovatore, il cittadino del mondo, l’artista trasgressivo; ma anche l’Hitchcock privato: il marito, il donnaiolo, il padre di famiglia, l’omone ambizioso ma mai a suo agio nel proprio corpo, l’intrattenitore pieno di contraddizioni.
Il ritratto complessivo che prende forma da queste dodici vite conferma l’affermazione di Truffaut: Alfred Hitchcock è stato non solo un colosso di Hollywood, ma anche un artista a tutto tondo, la cui importanza ha toccato profondamente l’intera cultura occidentale e ancora oggi si riverbera su tutto ciò che è cinema, intrattenimento e cultura pop. Le dodici vite di Alfred Hitchcock è dunque la biografia di noi stessi, l’affresco del Novecento attraverso un suo simbolo, pieno di misteri, colpi di scena, zone d’ombra e momenti di suspense; riconosciamo, in questo mosaico, i lineamenti sfuggenti del mito, il suo volto che ci osserva sornione. Hitchcock: l’eterno bambino, l’assassino, l’autore, il donnaiolo, il grassone, il dandy, il padre di famiglia, il voyeur, l’intrattenitore, il pioniere, il londinese, l’uomo di Dio. Le dodici vite di uno dei più grandi registi della storia del cinema raccontate nella sua biografia “definitiva”.
Edward White (1981) lavora nell’industria televisiva. Collabora regolarmente con il «Times Literary Supplement» e nel 2015 ha pubblicato The Tastemaker, una biografia di Carl Van Vechten.
Le dodici vite di Alfred Hitchcock di Edward White, pubblicato da il Saggiatore (Milano) nella collana “La Cultura”, traduzione di Camilla Pieretti, è disponibile in libreria e online da febbraio 2022.
Fra gli altri libri di argomento hitchcockiano pubblicati da il Saggiatore ricordiamo il celebre longseller Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut, Rebecca di Daphne du Maurier, da cui fu tratto il film Rebecca, la prima moglie (1940), con Joan Fontaine e Cary Grant, Io ti salverò di Frances Beeding, portato al cinema con il film omonimo del 1945 interpretato da Ingrid Bergman, Gregory Peck, Leo G. Carroll e Norman Lloyd, Psyco di Robert Bloch, da cui fu tratto il film del 1960 con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin, Martin Balsam e John McIntire, e Marnie di Winston Graham, portato al cinema con il film omonimo del 1964 interpretato da Tippi Hedren, Sean Connery e Diane Baker.
Alessandro Poggiani
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