Le montagne di Cognetti trionfano allo Strega

Poco dopo la mezzanotte, lo spoglio della seconda e ultima votazione ha proclamato quindi Paolo Cognetti, con il romanzo Le otto montagne (Einaudi), vincitore della LXXI edizione del Premio Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Benevento con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca e Toyota Motor Italia.
"Come da tradizione – recita il comunicato stampa – gli Amici della domenica si sono riuniti nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia dove Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016, ha presieduto il seggio di voto".
Ma forse per l'esito quasi scontato del risultato (Cognetti era il superfavorito dopo aver vinto il Premio Strega Giovani e staccato di molti voti i suoi "avversari" lo scorso 14 giugno al termine della votazione che ha decretato la cinquina), o forse per la cena, secondo il racconto di chi ha ricevuto le portate, divenuta "una successione di spuntini degni di aperitivo da pub", o forse per l'assenza di molti protagonisti del mondo culturale o di quelli delle passate edizioni, di tradizionale si è visto poco.
Il ritorno al "Ninfeo di Villa Giulia", trasformato in questa edizione - sapientemente e in modo orgoglioso, risaltando la vera natura del complesso - in Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia dal neo-direttore Valentino Nizzo - unica novità sfavillante di quest'anno - dopo l'edizione "televisiva" consumata nell'Auditorium Parco della Musica, tra ospiti immobilizzati sulle poltrone e copione Rai da rispettare, sembra non essere bastato: poca gente, pochi media, poco interesse, pochi vip, poco risalto e clamore intorno all'evento principe della letteratura italiana.
FOTOGALLERY - Alla fine la somma dei voti elettronici e delle schede cartacee 532 su 660 aventi diritto, ha portato alla vittoria il romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne (Einaudi), con 208 voti. Seguono Teresa Ciabatti con La più amata (Mondadori), 119 voti; Wanda Marasco con La compagnia delle anime finte (Neri Pozza), 87 voti; Alberto Rollo con Un’educazione milanese (Manni), 52 voti; e Matteo Nucci, con È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie), 79 voti.
In attesa della LXXII edizione, siamo sicuri che, vista l'esperienza, la Fondazione Bellonci sarà capace di riportare agli "anni d'oro" questa festa della letteratura, nata con lo scopo di risorgere dai disastri della Seconda Guerra Mondiale e che si è dimostrata capace, negli anni, di raccontare il nostro Paese anche attraverso i suoi protagonisti che appunto con i loro racconti ne hanno potuto segnare i mutamenti.
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Giovanni Currado
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.
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