Le trentasei situazioni drammatiche di Mike Figgis

Le trentasei situazioni drammatiche di Mike Figgis
In libreria dal 25 ottobre 2018 il libro di Mike Figgis “Le trentasei situazioni drammatiche” (Dino Audino Editore).

È possibile scrivere tutte le storie immaginabili a partire da un insieme preciso di situazioni-tipo da combinare assieme?

Nel Settecento il drammaturgo italiano Gaspare Gozzi, attraverso i suoi studi, provò a individuare un numero finito di intrecci possibili. Goethe, in Colloqui con Eckermann scrive che: «Gozzi sostiene che non vi possono essere che trentasei situazioni tragiche. Schiller si diede gran pena per trovarne di più, ma non riuscì a trovarne neanche quanto Gozzi».

Nel 1895 il letterato francese Georges Polti, riprendendo e rielaborando le tesi di Gozzi, pubblicò un libro dal titolo le Trentasei situazioni drammatiche. Ad ogni situazione Polti fornì un titolo, facendolo seguire dagli “elementi dinamici”che caratterizzano la situazione, cioè dagli “agenti” e dagli “oggetti”; infine presentò le possibili varianti chiamandole “nuances” (sfumature) attingendo a un vasto catalogo di mille opere letterarie e teatrali, dall’antichità fino ai primi del Novecento, occidentali, arabe e orientali, ognuna classificata secondo lo schema da lui elaborato.

Le trentasei situazioni dovrebbero pertanto coprire tutto ciò che è stato prodotto dall’immaginazione umana, dall’inizio della narrazione orale fino ai nostri giorni. Nel suo libro Polti aggiungeva che dire che non esistono più di trentasei situazioni drammatiche «comporta un corollario particolare: nella vita esistono al massimo trentasei emozioni. In questo consiste l’essenza della vita».

In Le trentasei situazioni drammatiche, il regista Mike Figgis, noto per il film Via da Las Vegas (1996) ripropone lo schema di Polti, considerandolo come un potente strumento per aiutare gli scrittori e gli sceneggiatori a definire e ad affinare il loro lavoro, e soprattutto ad aggiornarlo con riferimenti cinematografici moderni.

Non si può non sottolineare il fatto che il cinema si interessò quasi subito all’opera di Polti fin dai primi anni del Novecento. Nel 1919, a Los Angeles, lo sceneggiatore Frederick Palmer pubblicò un manuale dichiarando nella prefazione: «Questo volume non vuole aggiungere nulla ai dati riscoperti e formulati da Polti, ma piuttosto trasportare quel materiale di conoscenza in un nuovo campo-quello del cinematografo – e fornire allo sceneggiatore una conoscenza vasta ed accurata della natura di ogni “situazione” che è stata usata nel cinema...».

L'idea che il patrimonio delle forme esprimibili sia riconducibile ad un repertorio storicamente fissato è comune alle linee di pensiero della linguistica strutturale (e di Polti), così come comune è l’idea che la quantità delle forme ottenibili (che sono in grande numero, ma non infinite) non limiti invece la quantità dei messaggi che è possibile produrre per loro mezzo.

Il lavoro di Figgis contiene delle piccole modifiche all’impianto di Polti fornendo una griglia in cui è possibile inserire i film che si guardano e definire le situazioni drammatiche in cui si trovano. Il letterato francese aveva analizzato le opere teatrali europee della sua epoca. Figgis corregge tale aspetto, ormai superato, dell'originale senza stravolgerne l’impianto ma arricchendolo con nuove situazioni.

Il libro offre un’analisi dettagliata delle situazioni di Polti, approfondendole con esempi tratti da alcuni fra i più importanti film della storia del cinema, da Quarto Potere di Orson Welles a Inception di Christopher Nolan.

A chi scrive molte volte manca la comprensione della struttura drammatica e delle situazioni archetipiche in cui la maggior parte del comportamento umano si trova a vivere. Il lavoro di Polti /Figgis aiuta a collegare l’impegno degli scrittori ad un universo più vasto e gli autori a definire ciò che stanno cercando di realizzare nei loro lavori: uno strumento di grande utilità non solo per gli sceneggiatori, ma anche per chiunque voglia narrare una storia.

Le trentasei situazioni drammatiche. Un classico della drammaturgia riletto da un grande regista contemporaneo di Mike Figgis, pubblicato da Dino Audino editore (Roma) nella collana “Voci e volti dello spettacolo”, è disponibile in libreria e online da ottobre 2018.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.


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