“Lipstick traces. Storia segreta del XX secolo” di Greil Marcus

“Lipstick traces. Storia segreta del XX secolo” di Greil Marcus
In libreria da maggio 2018 il libro di Greil Marcus “Lipstick traces. Storia segreta del XX secolo” (il Saggiatore).

«Quando Johnny Rotten arrotava le sue erre, sembrava che una lima gli passasse sui denti. Suonava divertente distruggere il mondo. Sapeva di libertà» (Greil Marcus, Lipstick traces. Storia segreta del XX secolo, il Saggiatore, Milano 2018)

Un fantasma si aggira per il XX secolo: ha i capelli rossi e sparati di Johnny Rotten, il monocolo di Tristan Tzara e lo sguardo visionario di Guy Debord. Indipendentemente dal fatto che lo si chiamo Cabaret Voltaire, potlatch o punk, si tratta della critica radicale e corrosiva alla società contemporanea, del sovvertimento di ogni cultura ufficiale, la palingenesi al vetriolo della musica rock.

Fra il 1957, anno in cui nasce l’Internazionale Situazionista nella piccola Coscio d’Arroscia, ed il 1976, quando una scalcinata band messa insieme dall’astuto proprietario di un negozio di abbigliamento sadomaso incide Anarchy in the UK, trascorrono meno di vent’anni. Ciononostante tanto basta affinché i semi gettati dai surrealisti e dai dadaisti, e poi annaffiati dal situazionismo nel Maggio francese, germoglino nell’inno ufficiale della ribellione e della controcultura giovanile grazie a Malcom McLaren ed ai Sex Pistols.

Greil Marcus riporta il lettore là, a cercar di ricostruire, fra le provocazioni dei letturisti e le prime creste del punk, cosa spinse le nuove generazioni di quegli anni a dare vita a linguaggi rivoluzionari, estetiche provocatorie e stili di vita controcorrente. Quella di Marcus è una storia alternativa del cosiddetto “secolo breve” narrata attraverso le sue avanguardie: un racconto eccentrico e appassionante in cui si fondono musica ed immagini, Never Mind the Bollocks e Manifesto dadaista, Saint-Just e Michael Jackson, l’Inghilterra del secondo dopoguerra e la Parigi del ’68.

Con Lipstick traces il Saggiatore ripropone un classico della critica musicale contemporanea. Un viaggio errabondo attraverso il milieu elettrico del punk. Un’opera che indaga le connessioni underground fra le decadi, i movimenti e le forme artistiche del Novecento. Il tentativo di rendere il giusto tributo a quei quattro sfacciati ventenni che osarono gridare che Dio non può salvare la regina, e tantomeno noi. Ma che forse l’anarchia, almeno provvisoriamente, può provare ad aiutarci. 

Greil Marcus, scrittore e giornalista americano, è considerato fra i più influenti critici musicali contemporanei. Per il Saggiatore ha già pubblicato Storia del rock in dieci canzoni (2016).

Lipstick traces. Storia segreta del XX secolo di Greil Marcus, traduzione di Mita Vitti, pubblicato da il Saggiatore (Milano) nella collana “La Cultura”, è disponibile in libreria e online da maggio 2018.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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