Nell’ultimo libro di Pino Pelloni le interazioni del cibo con l’eros

Martedì 29 settembre alle ore 17 a Milano, nel Padiglione della Regione Lazio di Palazzo Italia dell’Expo, Ugo Moro, Presidente del Convention Bureau, presenterà il libro “Peccati di gola” (Ethos Edizioni, pag. 165, euro 15,00) del giornalista, storico del costume e critico letterario e teatrale Pino Pelloni, un delizioso volume che affronta, in modo divertente e ironico, uno degli aspetti sociali del tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” alla base dell’Expo milanese: le interazioni tra cibo e eros.
Quella della cucina, per Pelloni, è storia sociale e della cultura popolare e tante altre cose insieme. E nel libro, come sottolinea il sottotitolo “copule e crapule, storie e leggende”, glorifica il mangiar bene, racconta il cibo e i piaceri ad esso connessi indagando il divertente rapporto tra gola e lussuria, spaziando tra notizie storiche, aneddotica e improbabile ricette.
Argomento intrigante, offerto con una narrazione divertente e divertita. Ogni cuoco, ogni massaia ha la sua “ricetta”, non solo per quanto riguarda la scelta e la composizione degli ingredienti, ma anche per il modo tutto personale di interpretarlo, di viverlo, di gustarlo. Il cibo, come i rapporti amorosi, rappresentano cultura, identità, spiritualità, socialità. “Non esiste il piacere del cibo senza il piacere della socialità - spiega Pino Pelloni -. Il convivio è una delle forme più alte della civilizzazione. Mettere le gambe sotto lo stesso tavolo, dividere il cibo, offrire fratellanza. Una vera comunione”.
Protagonisti di “Peccati di gola” sono il cibo (la sua storia e la sua elaborazione) e i piaceri dell’eros che, insieme, portano gli uomini a commettere due dei sette peccati capitali: la gola e la lussuria. Ma, sottolinea l’autore, è inconfutabile che “sesso e cibo siano dalla notte dei tempi un binomio inscindibile, l’uno e l’altro nutrimento e godimento in pari tempo … Gola e lussuria dunque sono passioni che indicano uno scadimento della percezione e un conseguente atteggiamento che porta a ricercare il piacere per se stesso, il godimento fisico avulso dallo scopo al quale è legato”.
Il libro offre al lettore una “carrellata di personaggi, di luoghi e di ricette ricche di fantasia con le quali vale la pena di confrontarsi in cucina per avere poi la soddisfazione di goderle in intimità, assaporando sapori nuovi e pensando agli afrodisiaci, per dirla con Isabel Allende, come il ponte tra Gola e Lussuria”.

Alberto Esposito
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