Quattro anni senza Alberto Bevilacqua, Premio Strega nel ‘68

Alberto Bevilacqua nel 1968 Alberto Bevilacqua nel 1968 foto Carlo Riccardi
Quattro anni fa, nel settembre 2013, moriva a Roma lo scrittore Premio Strega 1968 con “L’occhio del gatto”.

Nato a Parma nel giugno 1934, all’inizio degli anni Cinquanta comincia a pubblicare i suoi scritti su invito di Mario Colombi Guidotti, all’epoca  responsabile del supplemento letterario della “Gazzetta di Parma”. La sua prima raccolta di racconti, La polvere sull'erba (1955), viene molto apprezzata da Leonardo Sciascia (1921-1989).

Nel ’61 pubblica la raccolta di poesie L'amicizia perduta

Il suo primo successo editoriale è il romanzo La califfa (Rizzoli, Milano 1964). Il libro seguente, Questa specie d'amore (Rizzoli, Milano 1965), vincerà il Premio Campiello . Di entrambi i romanzi lo stesso Alberto Bevilacqua curerà la versione cinematografica, dirigendola  e scrivendola­, vincendo, con Questa specie d'amore (1972), il David di Donatello per il Miglior Film.

Nel ‘68 vince la XXII Edizione del Premio Strega con L’occhio del gatto (Rizzoli, Milano 1968).

Fra gli altri libri, ricordiamo Un viaggio misterioso (Rizzoli, Milano 1972), con cui vince il Premio Bancarella, Umana avventura (Garzanti, Milano 1974), La festa parmigiana (Rizzoli, Milano 1980), La donna delle meraviglie (Mondadori, Milano 1984), La Grande Giò (Mondadori, Milano 1986), Il Natale sulle acque del mio fiume (Gabriele e Mariateresa Benincasa, Roma 1989), I sensi incantati (Mondadori, Milano 1991), con cui vince il Premio Bancarella, Il Po e le sue terre (Turris, Cremona 1992), scritto insieme a Luigi Briselli, Anima amante (Mondadori, Milano 1996), Sorrisi dal mistero (Mondadori, Milano 1998) Gli anni struggenti (Mondadori, Milano 2000), Viaggio al principio del giorno (Einaudi, Torino 2001), Il Gengis (Einaudi, Torino 2005), Storie della mia storia (Einaudi, Torino 2007), Romanzi (Mondadori, Milano 2010), Roma califfa (Mondadori, Milano 2012).

Inoltre, impossibile non ricordare la sua attività per il cinema, sia da regista (Attenti al buffone - ­ 1975 - ­, la miniserie televisiva Le rose di Danzica - 1981 -, Bosco d’amore - 1981 -, La donna delle meraviglie - 1985 -, Tango blu  - 1987 -, Gialloparma -1998), sia da sceneggiatore (Seddok, l’erede di Satana - 1960 - di Anton Giulio Majano, La cuccagna - 1962 - di Luciano Salce, La smania addosso - 1963 - di Marcello Andrei, l’horror I tre volti della paura - 1963 - di Mario Bava, Sette contro la morte - 1964 - di Edgar G. Ulmer, L’uccellino  - 1964 -, episodio de La mia signoraTerrore nello spazio - 1965 - di Mario Bava, Anastasia mio fratello - 1973 - di Steno, Tutto suo padre - 1978 - di Maurizio Lucidi).

Nel 2010, tre anni prima della sua scomparsa, la collana Mondadori “I Meridiani” gli dedicherà un volume.

Alcune foto di Alberto Bevilacqua sono ammirabili nella mostra fotografica Vita da Strega, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da cinquanta scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (classe 1926) degli anni compresi fra il ‘57 e il ‘71, in quindici differenti edizioni del Premio Strega.

Nella mostra troviamo foto di autori quali Elsa Morante (premio Strega 1957 con L’isola di Arturo), Dino Buzzati (Quaranta racconti - 1958), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Premio Strega 1959 con Il Gattopardo, da cui, quattro anni dopo, verrà tratto l’omonimo film di Luchino Visconti interpretato da Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Serge Reggiani, Romolo Valli, Rina Morelli, da un giovane Mario Girotti - non ancora Terence Hill - e da una giovanissima Ottavia Piccolo), Carlo Cassola (Premio Strega 1960 con La ragazza di Bube, da cui, tre anni dopo, verrà tratto l’omonimo film di Luigi Comencini interpretato da Claudia Cardinale e George Chakiris), Raffaele La Capria (Premio Strega 1961 con Ferito a morte, che batté per un solo punto Delitto d’onore di Giovanni Arpino, Ballata levantina di Fausta Cialente e Le voci della sera di Natalia Ginzburg), Mario Tobino (Il clandestino - 1962), Natalia Ginzburg (Lessico famigliare - 1963), Giovanni Arpino (L’ombra delle colline - 1964), Paolo Volponi (Premio Strega 1965 con La macchina mondiale), Michele Prisco (Una spirale di nebbia - 1966), Anna Maria Ortese (Poveri e semplici - 1967), Lalla Romano (Le parole tra noi leggere - 1969), Guido Piovene (Le stelle fredde - 1970), Raffaele Brignetti (Premio Strega 1971 con La spiaggia d’oro).

Vita da Strega è anche un libro, Gli anni d’oro del Premio Strega - Racconto Fotografico di Carlo Riccardi (Agr, 2016), a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado.

 

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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