“Storie di Parigi” di Franco Ricciardiello. Viaggio attraverso una città a più strati

«Parigi è un vero e proprio oceano. Gettatevi la sonda, non ne conoscerete mai la profondità. Provatevi a percorrerlo, a descriverlo; per quanto numerosi e interessati siano gli esploratori di questo mare, s’incontrerà sempre un luogo vergine, un antro sconosciuto, dei fiori, delle perle, dei mostri, qualcosa d’inaudito e dimenticato dai palombari letterari» (Honoré de Balzac)
Il libro, risultato finale di una lunga passeggiata (sette giorni, per un totale di cinquanta km) per le vie di Parigi, nasce dal confronto fra una Parigi mentale, costruita sulla letteratura, sulla musica e sul cinema, e l’esperienza reale della città, l’avventura della camminata urbana. Un viaggio a più dimensioni. Una fitta rete di riferimenti letterari, musicali e cinematografici intrecciati fra loro, e soprattutto un viaggio nell’era “moderna”, che a Parigi parte il 14 luglio 1789 con la presa della Bastiglia e, sempre a Parigi, è morta in un’altra data (arbitraria ma non troppo): il 14 giugno 1940, giorno in cui i militari tedeschi della Wehrmacht sfilarono vittoriosi ai piedi dell’Arc de Trionfe.
Secondo Walter Benjamin (1892 - 1940) la città è il territorio sacro della “flanerie”; la metropoli è la realizzazione dell’antico sogno umano del labirinto. Ma come tracciare l’itinerario? Con quale ordine? In che modo riprodurre l’ipertesto di una Parigi mentale? La risposta è forse nella topografia stessa di tale città smisurata? In fin dei conti, per quanto grande possa essere la Parigi reale, sarà sempre più piccola dell’astratta Parigi intellettuale.
La mappa della capitale francese mostra una divisione in venti unità geografiche - gli arrondissements - che, nella percezione dei parigini, hanno un’identità determinata dall’architettura, dai modi dell’abitare, dall’atmosfera. In Storie di Parigi l’autore elabora un percorso che, in un itinerario a spirale, gli permette di toccare tutti gli arrondissements, partendo dalla XX periferia orientale fino al I nel centro geografico della città: un tracciato reso più complicato da deviazioni e che assume un andamento caotico, una linea a chiocciola con partenza al cimitero Père Lachaise e termine sull’Ile de la Cité.
Franco Ricciardiello (Vercelli, 1961) comincia a pubblicare fantascienza all’inizio degli anni Ottanta. Nel 1998 vince il premio Urania per il miglior romanzo di fantascienza italiano con Ai margini del caos (Mondadori, Milano), pubblicato in Francia da Flammarion. Per circa vent’anni ha insegnato Scrittura creativa a Vercelli, Biella e Genova e tiene seminari sulla letteratura a Torino, Novara, Napoli e Cosenza. Ha collaborato all’enciclopedia a dispense Scrivere (Rizzoli, Milano) con una serie di schede su celebri opere della letteratura mondiale e con il volume dedicato allo “Stile letterario". Attualmente ha al suo attivo tre libri di fantascienza, due gialli, un thriller ed un romanzo contemporaneo, oltre a tre volumi che raccolgono la maggior parte fra i suoi racconti apparsi in riviste e antologie in Italia, in Francia, in Grecia ed in Argentina. Lettore instancabile ed “onnivoro” è organizzatore di un club di lettura e di uno di ascolto di musica classica.
Storie di Parigi, pubblicato da Odoya (Bologna), è disponibile in libreria e online da marzo 2017.
Alessandro Poggiani
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