"The dark side". Viaggio alla scoperta dell'antagonista

La sfera del negativo nella drammaturgia cinematografica e televisiva, soprattutto nelle serie televisive maggiormente seguite dal pubblico, ha acquisito uno spazio ed un rilievo sempre maggiori. The dark side analizzando i vari tipi di personaggi negativi, indaga su tali nuovi modi di raccontare il male e l’innovazione creativa che è alla base del racconto. Ormai da molti anni fa - a partire da fine anni Sessanta/inizio Settanta questa tendenza è andata sempre in crescendo - che il rapporto fra il protagonista (in genere “l’eroe” positivo) e l’antagonista (in genere il “cattivo”) viene approfondito dagli sceneggiatori attraverso la creazione di figure molto complesse. La costruzione di personaggi come Hannibal Lecter, il celebre personaggio interpretato da Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme e il suo rapporto con l’agente speciale Clarice Sterling (interpretata da Jodie Foster) rappresenta senz’altro un’evoluzione della raffigurazione buono/cattivo: la personalità dei cattivi deve essere adeguata alla complessità dei buoni e viceversa, come nel caso dei film e delle serie televisive. Tuttavia, con le ultime serie tv, si è verificato un ulteriore passo in avanti: i cattivi diventano protagonisti assoluti e il pubblico entra addirittura in empatia con loro, capovolgendo l’identificazione con il “buono” in lotta contro il male. Questi personaggi presentano, a tutto tondo, il loro "dark side" e, in un certo qual modo, questa nuova narrazione affonda le sue radici nella lezione junghiana dell'Ombra.
Lezione secondo cui “ognuno di noi è seguito da un’ombra. Meno questa è incorporata nella vita conscia dell’individuo tanto più è nera e densa”. Così Carl Gustav Jung descriveva il lato oscuro della personalità presente in ciascuno di noi (e molte volte rinnegato); quella parte della vita cosciente dell’uomo rigorosamente nascosta dietro la maschera della persona e dell’agire sociale. Pertanto, come efficacemente sottolineato da Mario Trevi, volendo parafrasare Dostoevskij, il mondo di tali “eroi negativi” trae la sua linfa vitale dai “sotterranei dell’anima”, presenti in ognuno di noi.
Queste narrazioni delle mille sfaccettature della coscienza umana alle prese con la “sete di potere” (House of Cards) o con la scelta di sprofondare nell'illegalità (Breaking Bad) affascinano anche perché sembrano (in realtà, ciò avviene solo apparentemente) lasciarsi alle spalle l'eterno conflitto fra bene e male, fra “buoni” e “cattivi”, e presentare un uomo con la sua ombra alle prese non più con divieti che vengono dalla “coscienza morale”, bensì, al contrario, con consapevolezza di ciò che fa e con sua piena assunzione di responsabilità. Dall'antieroe costruito in maniera troppo lineare, con la malvagità come unica dimensione in lui presente, nelle nuove narrazioni tale “eroe negativo” diventa il “protagonista” grazie ad uno scavo nella complessità umana, e ad uno slittamento del confronto non più fra bene e male, ma, come si potrebbe affermare, fra legale e illegale. Protagonisti nascosti all’ombra del potere o della legge in grado di affascinare lo spettatore con la loro ambiguità, in un contesto in cui “i buoni” non esistono più, o, in ogni caso, non sono immuni da colpe - a volte anche gravi - e responsabilità. Il personaggio di Frank Underwood in House of Cards, nel tentativo di perseguiree raggiungere i propri obiettivi, è più “sincero” di molti fra i suoi ipocriti antagonisti e, a differenza loro, ne è consapevole. E proprio su questa assunzione di responsabilità ottiene la complicità degli spettatori, se non addiritura la loro identificazione nel suo personaggio.
Armando Fumagalli, autore del libro insieme a Paolo Braga e Giulia Cavazza, scrive che "secondo alcuni story guru, ci sono alcuni film in cui colui che sembra essere il protagonista (ad esempio perché il film porta il suo nome) dovrebbe essere chiamato tecnicamente antagonista. Ad esempio, nel caso di Amadeus (1984) di Miloš Forman, se i due protagonisti avessero avuto nomi qualsiasi e non Mozart e Salieri, lo spettatore istintivamente direbbe che si tratta di un film su Salieri che, sotto un profilo strettamente drammaturgico, è l’innegabile protagonista del film. E’ Salieri il protagonista della cornice da cui tutta la vicenda parte in flashback, è il punto di vista con cui lo spettatore segue le vicende, è il personaggio che si fa principale portatore del tema affrontato, ed è il personaggio con “l’arco di trasformazione” (volendo citare Dara Marks e il suo celebre libro L’arco di trasformazione del personaggio, uno fra i bestsellers delle Dino Audino editore) più ampio - anche se, in questo caso, si tratta di una trasformazione tragica, in quanto lui compirà delle scelte che, inesorabilmente, lo porteranno all’autodistruzione -. Mozart è il suo antagonista: non cambia, è una forza della natura che arriva a sconvolgere la vita borghese e tutto sommato appagata di Salieri facendo nascere in lui la folle gelosia che lo porterà all’omicidio e alla pazzia."
Secondo Paolo Braga “il punto chiave è il fatto che, nonostante la loro insistenza sul negativo, le storie considerate non sono nichilistiche […]. In effetti queste serie, nell'alimentare le ombre morali dei protagonisti, lasciano contemporaneamente allo spettatore il piacere di una riflessione morale condotta su terreni estremi”.
The dark side, pubblicato dalla Dino Audino editore nella collana “Le ricerche”, affronta questa complessa tematica con vivacità, esaustività e dovizia di esempi, evidenziando le differenze fra i vari tipi di “cattivo” e soffermandosi sul lavoro creativo che è alla base della sua costruzione narrativa. In particolare, il primo saggio analizza le funzioni dell’antagonista e la nascita di “eroi” più complessi, mentre il secondo indaga la trasformazione dell’antagonista in alcuni film recenti. Il terzo e il quarto ricorrono invece a dei “case studies” per analizzare rispettivamente il lato negativo dell’eroe nei film d’animazione e il fascino dell’antieroe in serie televisive quali Breaking Bad, In Treatment, Mad Men, e House of Cards.
Proprio sulla costruzione di queste nuove serie la Audino editore ha recentemente pubblicato - nella collana “Manuali di Script” - Showrunner di Neil Landau.

Alberto Esposito
Ultimi da Alberto Esposito
- “I GIORNI”, il nuovo libro di Romolo Paradiso
- Nell’ultimo libro a cura di Emanuele Martinez la “storia” dei Bersaglieri vive nel loro Museo
- Tre cose vuole il campo | Performance live streaming di Barbara Lalle su FB
- Dal 12 al 14 agosto a Piazza Armerina il “Palio dei Normanni” 2.0
- Canto libero, omaggio a Mogol e Battisti nel Teatro Romano di Ostia Antica