“Una vita da gigante" di Félix Nadar

“La fotografia è una scoperta meravigliosa… la cui pratica è alla portata dell’ultimo imbecille”. (Félix Nadar, 1856) “Non ci posso fare niente. Scrivo quello che penso, come lo penso, perché lo penso, addolorato a volte di offendere quel che amo, pur ammettendo, anche senza crederci, di potermi sbagliare perché sono un uomo. Ma, se non altro, uomo libero come pochi, nel più perfetto distacco, e nel totale disprezzo dei desideri e delle ambizioni comuni nel grande mercato umano, animato da un disdegno provato e messo alla prova nel corso di una vita che comincia a farsi lunga; poiché, in una parola, non mi aspetto niente dalla mia penna e non le devo chiedere niente, oggi, nemmeno il pane”. (Félix Nadar, 1882)
Gaspard-Félix Tournachon (1820-1910, meglio noto con li suo nome d’arte Nadar) è stato non solo una fra le più grandi personalità della storia della fotografia, ma anche uno fra i pionieri di tale arte. Diventato famoso per la sua galleria di ritratti di grandi intellettuali dell’ottocento secolo (Charles Baudelaire, Sarah Bernhardt, Gustave Doré, Gautier, Victor Hugo, George Sand e molti altri) è stato inventore di numerose tecniche fotografiche, ed il primo a realizzare fotografie aeree e sotterranee.
Tuttavia, la sua fama di fotografo ha sovente oscurato il fatto che fosse anche un caricaturista di talento, un giornalista, un uomo di lettere, un intellettuale che viveva pienamente la sua epoca ed il mondo dell’arte a lui contemporaneo (volendo citare un episodio molto noto a tutti gli amanti della pittura impressionista francese, fu proprio nel suo studio parigino di Boulevard des Capucines che, il 15 aprile 1874, ebbe luogo la prima mostra collettiva degli Impressionisti).
Nadar ha scritto delle sue avventure con l’aerostato così come del suo lavoro di fotografo. È stato una personalità prolifica in numerosi campi: da fotografo è stato autore di migliaia di scatti; da giornalista ha pubblicato centinaia di articoli; come caricaturista ha realizzato migliaia di disegni (i circa duecentocinquanta del Panthéon Nadar costituiscono un’opera a sé); da uomo di lettere, infine, ha lasciato una decina di opere. Forse Nadar non ha mai primeggiato in tutti questi campi e forse, se non fosse stato per la sua opera fotografica, sarebbe rimasto relegato fra i personaggi di secondo piano Tuttavia, se non avesse intrapreso anche altri percorsi, non sarebbe divenuto il geniale fotografo che è stato.
Una vita da gigante offre il ritratto di un uomo e di un artista eccezionale: avventuroso, dalla curiosità inesauribile e dalla geniale inventiva. E, anche al di là del suo percorso umano, il libro restituisce al lettore un vero e proprio testamento della vita intellettuale, artistica e culturale della Francia dell’Ottocento.
Michel Christolhomme (1941), curatore del volume, è sociologo e storico della fotografia e da molti anni si occupa di fotografia sociale. Tra le sue opere ricordiamo La fotografia sociale (Contrasto, Roma 2010).
Una vita da gigante, pubblicato da Contrasto, è disponibile in libreria e online a partire da giugno 2017.
Alessandro Poggiani
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