“Una vita senza trucco. I miei primi 90 anni di cinema” presentato alla libreria Feltrinelli di viale Libia a Roma

Presenti la costumista e artista visiva Paola Romoli Venturi, autrice - insieme alla collega costumista Elisabetta Antico - del libro Fare costumi - pubblicato in due volumi nel 2013 dalla Dino Audino editore nella collana “Manuali di Script” -, Andrea Minuz, docente di Storia del cinema italiano presso l’Università di Roma La Sapienza, e lo stesso Francesco Freda.
Un’autobiografia ricca di aneddoti e curiosità sul mondo dello spettacolo, e nello stesso tempo l’ appassionata testimonianza di un uomo non comune che ha dedicato l’intera vita alla ricerca della bellezza.
Francesco Freda (Foligno, 1925) è truccatore di lunghissimo corso. Studente di architettura all'Università di Roma, alla fine degli anni Quaranta comincia a lavorare nel cinema, diventando nel giro di pochi anni uno fra i truccatori più apprezzati e richiesti del cinema italiano e internazionale. Nel corso dei suoi oltre sessant’anni di carriera (al ritmo di quattro/cinque film l’anno) ha lavorato per registi quali Luigi Zampa (Signori, in carrozza! - 1951 -, L'arte di arrangiarsi - 1954 -, Una questione d'onore - 1965), Pietro Germi (La città si difende - 1952 -, Il ferroviere - 1956 -, L'uomo di paglia - 1958 -, Divorzio all'italiana - 1961), Mario Bava (I vampiri - 1957 -, La maschera del demonio - 1960 -, La frusta e il corpo - 1963 -, Operazione paura - 1966 -, Lisa e il diavolo - 1972), Alessandro Blasetti (Amore e chiacchiere - 1957), Christian Jaque (La legge è legge - 1958), Valerio Zurlini (Estate violenta - 1959), Elio Petri (L'assassino - 1961), Michelangelo Antonioni (L'eclisse - 1962 -, Il deserto rosso - 1964 -, La notte - 1965 -, Professione: reporter - 1975), Joseph Losey (Eva - 1962), Bernhard Wicki (La vendetta della signora - 1964), Sergio Corbucci (Navajo Joe - 1966 -, Bersaglio mobile - 1967), Luigi Comencini (Senza sapere niente di lei - 1969), Vittorio Caprioli (Splendori e miserie di Madame Royale - 1970), Michael Cacoyannis (Le Troiane - 1971), Billy Wilder (Avanti! - 1972), Francesco Rosi (Lucky Luciano - 1973 -, Cadaveri eccellenti - 1976 -, tratto dal libro Il contesto di Leonardo Sciascia, Cristo si è fermato a Eboli - 1979 -, tratto dall'omonimo libro di Carlo Levi, Tre fratelli - 1981 -, Carmen - 1984 -, La tregua - 1997), Ettore Scola (Brutti, sporchi e cattivi - 1976 -, Una giornata particolare - 1977 -, La terrazza - 1980 -, Maccheroni - 1985 - La cena - 1998 -, Concorrenza sleale - 2001 -, Che strano chiamarsi Federico - 2013), Eriprando Visconti (Una spirale di nebbia - 1977 -, tratto dal libro La spirale di nebbia di Michele Prisco, Premio Strega 1966), Sergio Martino (La montagna del Dio cannibale - 1978), Roberto Faenza (Copkiller - L'assassino dei poliziotti - 1983), Maurizio Ponzi (Qualcosa di biondo - 1984), Lina Wertmuller (Sabato, domenica e lunedì - 1990 -, tratto dall'omonima commedia teatrale di Eduardo De Filippo) e altri.
Ha curato il trucco di attrici quali Sophia Loren, Katharine Hepburn e Ava Gardner, e di attori come l’amico Marcello Mastroianni e Jack Nicholson.
Attivo anche nelle collaborazioni con registi esordienti come Carlo Alberto Biazzi con il film Il Viaggio di Simone e i corti Diva, L'attesa e Ricordi di un partigiano e con Gaetano Amalfitano nel thriller spiritistico Spiriti come noi. Gaetano Amalfitano ha anche realizzato un documentario - intitolato Nel trucco del cinema italiano - sulla sua carriera -. Oltre a Una vita senza trucco. I miei primi 90 anni di cinema - pubblicato da Diari e Memorie -, ha pubblicato il libro 50 anni allo specchio senza mai guardarsi (Gremese, 2005) in cui racchiude tutto il diario della sua vita di truccatore con interessanti aneddoti su attori e registi e L'amore non ha fine (Azimut, 2009), con la sua raccolta di poesie dedicate ad Anna Allegri, sua moglie e fondatrice della sartoria Annamode, attiva da molti anni - con eccellenti risultati - nel cinema e nel teatro internazionale, e L’artigiano della bellezza (Edizioni del Rosone, 2014).
Alessandro Poggiani
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