Uscito Elogio della critica di Anthony O. Scott

«Dobbiamo imparare a vivere nel mondo per come lo troviamo e lo vediamo nella maniera più chiara possibile. Non è un obiettivo semplice. E’ più semplice ricercare il comfort del pensiero di gruppo, del pregiudizio e dell’ignoranza. Resistere a queste tentazioni richiede vigilanza, disciplina e curiosità»
(Anthony O. Scott, Elogio della critica, il Saggiatore, Milano 2017)
Il mondo è il labirinto degli specchi di un enorme luna park, uno spazio abbagliante e policromo in cui orientarsi è impresa a dir poco ardua. Siamo accecati dagli schermi degli smartphone, “impigliati” nella rete, schiavi dei social network, bombardati di parole, luci, suoni e colori dalle fonti più varie e disparate (pubblicità, cinema, videogiochi, serie e miniserie televisive, informazione, moda, musica, romanzi… etc). In un’epoca di continua sollecitazione, in cui si vive circondati da una sovrabbondante offerta di esperienze - un’offerta che è eccitante e nello stesso tempo spaventosa - che cosa dovremmo leggere? Cosa dovremmo guardare? Cosa dovremmo ascoltare, “idolatrare” ed infine acquistare? Che cos’è il “bello”? Cosa desideriamo e cosa vogliamo davvero?
L’unica risposta possibile a tale “paralisi per eccesso” è la critica. Non solo come esercizio per specialisti (accademici, giornalisti, critici letterari, critici d’arte, critici cinematografici, teatrali, musicali ed altri), ma anche come attitudine che ognuno di noi, dovrebbe coltivare e portare avanti. Esercitare la critica ha la stessa importanza - e forse anche maggiore - di ridere, piangere, o sognare.
L’autore di Elogio della critica, forte anche della sua lunga esperienza di critico cinematografico per il «New York Times», dimostra il fatto che il pensiero critico dà forma alla creazione artistica così come all’azione civile ed ai rapporti interpersonali. Con humour acuto e sferzante propone esempi eruditi e aneddoti vivaci (riafferma l’imperativo poetico di Rainer Maria Rilke «Devi cambiare la tua vita»; osserva le code per assistere alle performances di Maria Abramovich; ricorda il tragico destino critico di … Keats e Herman Melville; affronta le furiose reazioni di coloro i quali - come ad esempio Samuel L. Jackson - si ribella alle sue recensioni.
Il libro, sfiorando il memoir ed il trattato filosofico breve, fornisce al lettore una piccola guida per sopravvivere alla nostra epoca. Una celebrazione dell’arte e dell’immaginazione che rappresenta anche una riflessione sul nostro istinto a coltivare il piacere, una sorta di “manifesto” contro la pigrizia e l’idiozia, ed una “cartografia” per farsi largo fra i dubbi che, inesorabilmente, riguardano la nostra esperienza. Criticare significa ascoltare il messaggio di bellezza e di libertà proveniente dall’arte e cercare di fare il possibile per farlo proprio nella nostra vita di tutti i giorni e nello svolgimento delle nostre attività.
Anthony O. Scott (Northampton - Massachusetts - 1966) è giornalista e capo della sezione di critcs cinematografica del «New York Times».
Better Living Through Criticism (Elogio della critica) di Anthony O. Scott, pubblicato da il Saggiatore (Milano) nella collana “Piccola Cultura”, traduzione di Massimiliano Matteri, è disponibile in libreria e online a partire da settembre 2017.
Alessandro Poggiani
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