Uscito il libro di Marco Bentivogli “Abbiamo rovinato l’Italia?”

Un sindacato ha ragion di esistere solo se rappresenta qualcuno, se ha un progetto di cambiamento. Se fino ad oggi, sia pur con dei limiti, ciò è avvenuto, fondamentale è il fatto di chiedersi in che modo, anche in futuro, il sindacato sarà in grado di svolgere tale ruolo di rappresentanza. Una cosa è sicura: i lavoratori, se rimangono uniti, sono più forti e di conseguenza più liberi.
Il lavoro si sta modificando sempre più. Su scala mondiale, i cambiamenti della geografia del lavoro e le trasformazioni del sistema produttivo che la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” sta portando - e inesorabilmente continuerà a portare - richiedono un sindacato che sia in grado di cambiare e di avere “nostalgia del futuro”. Portando avanti una critica ai limiti e ai difetti del sindacato odierno e rivendicando le scelte della sua organizzazione nelle difficili vertenze affrontate durante la crisi, Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici della Cisl, nel suo libro Abbiamo rovinato l’Italia? propone la sua idea di sindacato come “luogo pubblico delle aspirazioni dei giovani” e di tutte le generazioni, precedenti e successive. Un luogo che sia aperto, pragmatico, volto alla partecipazione collettiva, lontano da estremismi e che, attraverso lo studio, l’impegno costante, e una chiara visione del futuro, sia in grado di anticipare le evoluzioni della realtà.
Il sindacato visto come “un’esperienza di promozione del lavoro e delle persone che dà respiro alla democrazia, un sano contrappeso al potere politico ed economico”. Anche da questo nasce l’invito dell’autore ai giovani. Quello di impadronirsi del sindacato, prender le redini e portarlo avanti attraverso le sfide del presente e le altre battaglie da combattere in futuro.
Abbiamo rovinato l'Italia? di Marco Bentivogli, pubblicato da Castelvecchi Editore (Roma) nella collana “Radar”, è disponibile in libreria da fine giugno 2016.