Freedom Fighters - I Kennedy e la battaglia per i diritti civili

La mostra, a cura di Alessandra Mauro e Sara Antonelli, sarà accompagnata da un catalogo edito da Contrasto e dalla mediapartnership di Sky Arte.
Dall‘8 al 10 ottobre 2014, sempre nelle sale di Palazzo Reale si terrà “I HAVE A DREAM”, inedita mostra evento curata da Melissa Proietti e Raffaella A. Caruso che si concluderà con un’asta benefica a sostegno del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, battuta da Artcurial, che vedrà la partecipazione della presidente onoraria Kerry Kennedy.
Freedom Fighters e I Have a Dream partecipano a Milano Cuore d’Europa, il palinsesto culturale multidisciplinare dedicato all'identità europea della nostra città anche attraverso le figure e i movimenti che, con la propria storia e la propria produzione artistica, hanno contribuito a costruirne la cittadinanza europea e la dimensione culturale.
Al progetto esprime il suo apprezzamento il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con una lettera alla Presidente del Robert F. Center for Justice and Human Rights Europe, Marialina Marcucci: “La mostra - scrive Napolitano – offre un significativo stimolo a riflettere sul valore attuale delle posizioni allora assunte per la realizzazione di una società più giusta, inclusiva e solidale, ma anche sulle condizioni di quanti, in tutto il mondo, vedono tutt’ ora calpestati i loro diritti. […] Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte”.
“Milano riaccende le luci - dichiara il sindaco di Milano Giuliano Pisapia - su tre volti della libertà contemporanea: John F. Kennedy, Martin Luther King e Robert F. Kennedy. Milano, città internazionale, ha una lunga tradizione di amicizia e di lavoro che la lega agli Stati Uniti d’America. Una amicizia che trova nell’imminente Esposizione Universale di Milano un motivo in più per crescere. Non possiamo e non vogliamo dimenticare che gli Stati Uniti sono stati decisivi perché l’Europa potesse ritrovare la libertà dopo i totalitarismi e la guerra. Milano ha in comune con gli Stati Uniti la vocazione alla libertà. Questa mostra ci aiuta a ripercorrere le immagini e la storia di tre uomini coraggiosi che hanno voluto estendere i confini della libertà. Quanto bisogno ci sarebbe anche oggi della loro opera, nel complesso scenario internazionale, è evidente a tutti. Ma anche ciò che è evidente va continuamente richiamato, rivisto, riproposto a chi non c’era. Questa mostra ci aiuta a farlo”.
“La fotografia diventa il linguaggio per raccontare il lungo e tortuoso cammino della battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Una lotta che non è mai terminata ne terminerà, negli Stati Uniti come dovunque, perché esisterà sempre un diverso, uno straniero, una minoranza da difendere e proteggere dall’arroganza degli ‘altri’ e dei più forti. Una strada che anche la nostra Amministrazione sta percorrendo convinta a difesa di tutti i diritti, e in particolare di quei diritti che fanno più fatica ad affermarsi nella realtà di ogni giorno. Ed è bello veder rappresentato il percorso che ha portato il sogno di tre grandi uomini a trasformarsi in diritto capace di concretizzarsi nei fatti ”.
Le fotografie esposte a Palazzo Reale ricordano la lunga battaglia per i diritti civili e il ruolo importante dei fratelli John e Robert Kennedy.
In mostra un accurato percorso cronologico relativo alle tappe che hanno segnato la battaglia per i diritti civili ripercorrendone le diverse fasi e i protagonisti che l’hanno animata - tra cui Malcom X e Martin Luther King. Come in un nastro cinematografico, testi e immagini scorrono su grandi pannelli a parete. Dal 1776, anno in cui Il Comitato dei Cinque costituito da John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Robert R. Livingston e Roger Sherman presenta al Congresso la bozza della Dichiarazione di Indipendenza, fino al 1964, anno in cui fu assegnato il Premio Nobel per la Pace a Martin Luther King.
Nel percorso espositivo le immagini iconiche che hanno segnato i momenti più importanti ed emblematici di questa grande lotta civile. Dai celebri scatti che ricordano l’assurdità della segregazione razziale negli anni Cinquanta (immagini di Elliott Erwitt e Eve Arnold, tra gli altri), alle fotografie degli scontri di Birmingham, a quelle che ritraggono il movimento dei “Freedom Riders” o alla quotidiana attività politica dei fratelli Kennedy, ripresi nelle loro riunioni o nei comizi pubblici o negli incontri con la stampa e con i leader dei movimenti di emancipazione. Infine, negli scatti di Bruce Davidson, di Danny Lyon e di altri grandi fotografi, l’emozione della Marcia su Washington rivive in tutta la sua grandezza, così come nell’immagine di Leonard Freed vediamo Martin Luther King al suo rientro negli Stati Uniti dopo aver ricevuto il Premio Nobel, attorniato dalla folla.

Giovanni Currado
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.
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