La mostra fotografica I have a Dream inaugurata a Spazio5

Martin Luther King Jr. e Mathew Ahmann in mezzo alla folla durante la marcia per i diritti civili. È in questa occasione che Martin Luther King, di fronte al Lincoln Memorial, fa il suo discorso più noto, dal titolo «I have a dream» Martin Luther King Jr. e Mathew Ahmann in mezzo alla folla durante la marcia per i diritti civili. È in questa occasione che Martin Luther King, di fronte al Lincoln Memorial, fa il suo discorso più noto, dal titolo «I have a dream» foto Rowland Scherman
È stata aperta al pubblico sabato 9 novembre 2019 presso Spazio5 - via Crescenzio 99/d, a pochi metri da piazza del Risorgimento - a Roma la mostra “I have a dream. La lotta per i diritti civili e politici degli Afroamericani. Dalla segregazione razziale a Martin Luther King”, a cura di Alessandro Luigi Perna.

Realizzata per il cinquantesimo anniversario dell’assassinio di Martin Luther King (avvenuto a Mephis - nel Tennessee - il 4 aprile 1968), in programma fino a sabato 7 dicembre 2019, l’esposizione racconta la condizione dei neri nelle campagne e nelle città degli Stati Uniti fra la fine della Guerra Civile Americana (1861-1965) e gli anni Sessanta del Novecento, soffermandosi in particolar modo sugli eventi che portarono al Civil Rights Act del 1964 (che mise fine ad ogni forma di discriminazione legale basata sulla razza, il colore della pelle, la religione, il sesso o le origini in ogni aspetto della vita pubblica) e al successivo Voting Rights Act del 1965 (che restaurò la tutela del diritto di voto a tutti i cittadini americani).

Rivolta al grande pubblico ed alle scuole, la mostra è formata da circa duecento immagini (riproduzioni digitali da stampe originali o da negativi, fra cui oltre sessanta stampate e le altre centoquaranta a monitor) provenienti nella maggior parte dei casi dagli archivi di stato americani, in particolare Library of Congress e National Archives and Records Administration. Molte delle foto esposte sono state scattate da alcuni fra i più grandi fotoreporter statunitensi dell’epoca - fra i quali/le quali Dorothea Lange, Lewis Hine, Arthur Rothstein, Marion Post Wolcott, Jack Delano, Gordon Park - impegnati nella documentazione degli Stati Uniti degli anni Trenta e Quaranta per conto del governo americano che teneva in grande considerazione la fotografia come strumento per comprendere le condizioni di vita dei propri cittadini, in particolar modo nel periodo della Grande Depressione seguita al crack delle borse del 1929. In esposizione anche una serie di riproduzioni di rare foto a colori, per lo più diapositive.

Curata da Alessandro Luigi Perna (www.alessandroluigiperna.com) e prodotta da Eff&Ci - Facciamo Cose (www.effeci-facciamocose.com), esposta a Roma in partnership con l’agenzia AGR di Maurizio Riccardi (www.agr.photo) e l’Istituto Quinta Dimensione (www.spazio5.com), la mostra fa parte del progetto History & Photography (www.history-and-photography.com) che ha come obiettivo fondamentale raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) valorizzando gli archivi storici fotografici italiani e internazionali, pubblici e privati. Alle scuole sono proposte visite guidate, foto-proiezioni dal vivo e l’innovativa possibilità offerta ai docenti di utilizzare in aula per fare lezione le immagini della mostra - anche una volta terminata - tramite una semplice connessione web, un link riservato e una password. 

Ingresso: € 6,00

Per i suoi contenuti e i suoi aspetti innovativi in campo educational Rai Scuola ha definito il progetto History & Photography “un unicum in Italia (e forse nel mondo)” - Link RaiScuola

 

LA STORIA

Con l’abolizione della schiavitù avvenuta alla fine della Guerra Civile Americana si aprono prospettive nuove per gli Afroamericani che cominciano una migrazione in più ondate verso le città industriali del Nord e dell’Ovest. Ma scoprono presto a loro spese che tutta la nazione è impregnata di razzismo nei loro confronti: sono molteplici infatti le rivolte contro l’arrivo delle famiglie di colore nei quartieri delle città abitate dai bianchi. Alla libertà non segue poi l’integrazione razziale né la parità concreta dei diritti che rimane di fatto sulla carta. Alla fine dell’Ottocento, dopo una serie di sentenze costituzionali, comincia infatti la segregazione in ogni ambito della società: nelle scuole, nei cinema, negli ospedali, ecc. Anche la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto, soprattutto negli stati del Sud, diventa sempre più difficile, ostacolata da un’infinita quantità di impedimenti burocratici concepiti apposta per gli Afroamericani. È anche l’epoca d’oro del Ku Klux Klan e dei linciaggi, che negli stati del Sud continueranno fino agli anni Sessanta del Novecento. Dopo la Seconda guerra mondiale la lotta per l’integrazione e il diritto di voto effettivo ovunque negli Stati Uniti prende nuovo vigore. A fare la differenza è la seconda metà degli anni Cinquanta, quando una serie di sentenze cominciano a demolire il sistema della segregazione nelle scuole. Ma è negli anni Sessanta che finalmente l’obiettivo dell’effettiva parità è a portata di mano, quando si afferma il Movimento per i Diritti Civili degli Afroamericani capitanato da Martin Luther King – movimento non violento, sebbene le continue esplosioni di violenza a sfondo razziale sia da parte dei bianchi che dei neri. A favorirne il successo è il supporto dei bianchi progressisti (e delle star del cinema e della musica), il denaro fornito dai sindacati democratici e l’appoggio alla causa antirazzista prima del presidente John Fitzgerald Kennedy e poi, dopo il suo omicidio, del suo successore Lyndon B. Johnson. Con la fine degli anni sessanta finisce la segregazione dal punto di vista legale e vengono rimossi gli ostacoli al libero esercizio del voto degli Afroamericani. Ma i razzisti hanno la loro vendetta: il 4 aprile del 1968 purtroppo Martin Luther King viene assassinato.

 

IL CURATORE

Alessandro Luigi Perna è un giornalista pubblicista, un consulente (editoria, fotografia, comunicazione) e un curatore e organizzatore di iniziative con la fotografia sia contemporanea che storica, sia rivolte al grande pubblico che a scuole e università. È specializzato inoltre nella valorizzazione e promozione di archivi di fotografi, agenzie, case editrici, musei, aziende. Fornisce servizi di consulenza a fotografi (progettualità, comunicazione, cura e organizzazione) e gallerie espositive (direzione artistica, organizzazione, gestione spazi, comunicazione). In curriculum ha moltissimi articoli di fotografia, numerose interviste a grandi fotografi internazionali, alcuni volumi fotografici, decine di mostre realizzate con enti pubblici e privati, la cura di tre festival. È stato co-ideatore e co-curatore delle prime tre edizioni di Memorandum – Festival della Fotografia Storica di Biella e Torino, co-curatore della sezione fotografica del festival Urbana di Biella e ideatore, curatore e co-produttore di All you need is photography! Unlimited Edition Photo Festival di Milano. Ha curato mostre in Triennale, Fondazione Stelline di Milano, Casa dei Tre Oci di Venezia, Museo di Arte Contemporanea di Lucca, Museo delle Scienze di Torino, etc. Ha realizzato mostre o fotoproiezioni con gli archivi fotografici di Fiat, Alenia, Pirelli, Olivetti, Unione Industriali Torino, L’Europeo - RCS, Touring Club, Società Geografica Italiana, Museo del Risorgimento di Torino, Musei Civici di Pavia, Università degli Studi di Torino – Museo della Facoltà di Antropologia, Museo del Calcio di Coverciano, etc. E con numerosi archivi internazionali publici e privati tra cui, tra gli altri, quelli dei Musei di Londra, degli US National Archives, della Library of Congress, della US Navy, del US Marine Corp, del Ministerio de Educación, Cultura y Deporte di Madrid, etc. Ha curato esposizioni di numerosi fotografi, viventi e non, tra cui Michel Comte, Roberto Polillo, Cesare Colombo, Romano Cagnoni, Giovanni Porzio, Giancolombo,  Frank Hurley, Gianfranco Moroldo, Santi Visalli, Guido Alberto Rossi, Nicola Ughi, etc. Ha esposto (occupandosi di promozione, coordinamento, organizzazione e/o produzione, etc.) mostre di: Magnum (collettiva), Bruno Barbey (Magnum), Herman Leonard, Pino Ninfa, Roberto Polillo, etc. Da qualche anno con il progetto History & Photography, realizzato in partnership con Eff&Ci - Facciamo Cose di Federica Candela, racconta la Storia della Fotografia e del mondo contemporaneo sia al grande pubblico che ai ragazzi delle scuole con mostre e foto-proiezioni.

 

EFF&CI – FACCIAMO COSE

Fornisce servizi a chi opera nella cultura e nel sociale come enti pubblici e associazioni e propone agli artisti dal supporto alle loro esigenze espositive fino alla progettazione, cura, allestimento, esposizione e promozione delle loro mostre. Nel corso di questi anni ha organizzato presso la Casa di Vetro di Milano diverse iniziative espositive - personali e collettive di fotografia, pittura e scultura, di artisti italiani e stranieri. Nell’ambito del progetto History & Photography, di cui è partner e produttrice, ha realizzato numerose mostre di fotografia storica.

 

ISTITUTO QUINTA DIMENSIONE - SPAZIO5

Spazio5 è la sede dell'Istituto Quinta Dimensione che si propone alle aziende, al mondo dell’arte e della comunicazione mettendo a disposizione competenza, esperienza e professionalità. L'Istituto Quinta Dimensione è un'associazione senza scopo di lucro, che nasce dalla volontà di dare spazio a fotografi, artisti e scrittori fornendo loro la possibilità di presentare i propri lavori nel centro di Roma a costi contenuti. L'intento dei soci dell'Istituto è anche quello di preservare questo luogo, ora denominato Spazio5, ma già punto di ritrovo di innumerevoli artisti negli anni Sessanta e Settanta con il nome "Galleria Scalette Rosse".

 

AGENZIA AGR DI MAURIZIO RICCARDI

Dal 1992, l'agenzia AGR di Maurizio Riccardi fornisce immagini di archivio e foto relative a notizie di cronaca, politica, economia, sport e spettacolo alle principali testate giornalistiche ed emittenti televisive, nazionali e internazionali. L’agenzia affonda le sue radici nel lontano 1945, quando subito dopo la Seconda Guerra Mondiale Carlo Riccardi inizia a comporre quello che sarebbe diventato il più grande archivio fotografico privato italiano: l’Archivio Riccardi. Iscritto presso la Sovrintendenza Archivistica del Lazio di Roma in qualità di Patrimonio di interesse nazionale, l’Archivio Riccardi è composto da oltre tre milioni di negativi originali e altrettante foto digitali, che ritraggono infiniti momenti più o meno noti della vita politica, sociale e di costume che hanno caratterizzato gli ultimi settanta anni di Storia italiana.

Titolo: I have a dream. La lotta per i diritti civili e politici degli Afroamericani. Dalla segregazione razziale a Martin Luther King

Una produzione di: Eff&Ci - Facciamo Cose

In partnership allo Spazio 5 con: AGR Press, Istituto Quinta Dimensione

A cura di:  Alessandro Luigi Perna

Per il progetto: History & Photography - La Storia raccontata dalla Fotografia

Foto di: N.A.R.A. - National Archives and Records Administration, Library of Congress, Archivi vari

 

INFORMAZIONI

Apertura al pubblico: 9 novembre 2019 - ore 16.00 / 20.00

Periodo di esposizione: Da sabato 9 novembre a sabato 7 dicembre 2019

Giorni e orari:Tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00

Ingresso:  € 6,00

Visite guidate: € 12,00 (su appuntamento per un minimo di dieci persone)

Sede dell’esposizione: Spazio 5 (via Crescenzio 99/d    00193 ROMA)

Come arrivare: Metro A (fermata Ottaviano), Tram 19, autobus 81, capolinea piazza del Risorgimento, Autobus 492, (fermata via Crescenzio/piazza del Risorgimento)

Info per il pubblico: Tel: 348/4814089; MaiL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.spazio5.com; www.effeci-facciamocose.com

 

 

 

 

 

 

 

 

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