Visa pour l'image, il valore del fotogiornalismo internazionale

A Visa pour l'image il grande pubblico potrà ammirare la storia del mondo recente: dalla rivoluzione ucraina di Guillaume Herbaut alla crisi umanitaria in Repubblica Centrafricana di William Daniels, dal tifone delle Filippine di Philippe Lopez alle prigioni venezuelane di Sebastián Liste. E quella meno recente: come la retrospettiva su Chris Hondros, fotografo ucciso in Libia nel 2011 o Anja Niedringhaus, reporter assassinata in Afghanistan lo scorso aprile.
Perché non bisogna mai dimenticare che il fotogiornalismo si fa sul campo, anche sul campo di battaglia, e il mestiere di testimoniare cosa accade a volte si paga con la vita.
La nuova edizione assegna infatti uno spazio speciale alla guerra del Vietnam, ritratta dai noti Don McCullin e Larry Burrows, ma offrendo anche una rilettura della guerra nel paese asiatico dal titolo “Quelli del Nord", i fotografi vietnamiti, Doan Cong Tinh, Nam Mai o Hua Kiem che hanno coperto il conflitto sotto le bombe dei B52 americani.
Il presidente dell'Associazione Visa pour l'immagine, Jean-Paul Griolet ne approfitta anche per sottolineare il “problema economico” del mestiere, che tra i fotografi è tristemente noto: “Bisogna agire rapidamente per salvare fotogiornalismo - dice Griolet - quando nel 1988 fondai il festival, certo non si poteva immaginare che trent'anni dopo un giornale potesse pagare 0,58 centesimi una foto della primavera araba. Le foto oggi valgono meno di un (seppur costoso) preservativo.”

Giovanni Currado
Giornalista e fotografo, autore di diversi reportages in Asia e Africa. Responsabile dello studio dell'immenso archivio fotografico Riccardi e curatore della collana "Fotografici" per Armando Editore.
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