Il pensiero di Pasolini continua a sollecitare vivaci dialettiche in ambiti molto diversi, come la pedagogia, mentre la diffusione della sua opera ha ormai raggiunto dimensioni tali da costituire un fenomeno unico in Italia e all'estero: questi due volumi, recentemente pubblicati dal Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, riuniscono gli atti di convegni organizzati dal Centro Studi friulano nel 2013 e nel 2015, cui hanno partecipato studiosi internazionali, e intendono offrire nuove analisi e riflessioni critiche.
Pasolini e la pedagogia, a cura di Angela Felice e del docente e saggista Roberto Carnero, è introdotto da uno scritto di Enzo Golino.
La vocazione pedagogica è stata una costante del pensiero e dell’attività di Pasolini, che aveva individuato nell’attenzione per l’educazione dell’individuo e della collettività il ruolo specifico dell’intellettuale.
Già a partire dal suo periodo friulano (ovvero prima del 1950, anno in cui arriva a Roma), Pasolini ha modo di manifestare questa sua attitudine sia come insegnante nella scuola pubblica, sia in esperimenti di formazione in contesti non formali. Al centro del suo impegno pedagogico, il desiderio di riscattare la base della società dallo sradicamento operato dalla borghesia neocapitalistica, a suo avviso colpevole di aver imposto i suoi “disvalori” a partire dalla corsa ai consumi, e il tutto operato con una modalità seducente, abbassando così il livello di resistenza critica.
Nei contributi dei relatori raccolti nel volume, un’attenzione viene rivolta anche al confronto fra il metodo pedagogico pasoliniano e quello della scuola di oggi.
Pasolini oggi. Fortuna internazionale e ricezione critica, a cura di Angela Felice, Arturo Larcati (Università di Verona) e Antonio Tricomi (Università di Urbino), si propone come un bilancio aggiornato dei molteplici livelli di lettura dell'opera di Pasolini, che, nelle sue multiformi espressioni, continua a configurarsi alla stregua di un imprescindibile punto d riferimento per la contemporaneità e come una testimonianza vitale di dimensioni globali.
Un sondaggio aperto e problematico, che non mira allo spoglio meramente quantitativo dei dati inerenti la fortuna critica del corpus pasoliniano, bensì ambisce a vagliarne le più proficue interpretazioni, tentando di riconoscere e di contestualizzare le ragioni profonde del persistente dialogo del poeta delle Ceneri con il presente e anche con il futuro, al di là dell’inerzia di vuoti atteggiamenti agiografici e senza mai collocarsi al traino delle mode del consumismo culturale.
Il libro è pertanto articolato in varie sessioni, nella doppia prospettiva della ricezione di Pasolini sullo scenario internazionale (anche extraeuropeo) e su quello nazionale.
All’incontro (ad ingresso libero), oltre alla curatrice Angela Felice, direttrice del Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa della Delizia, interverranno Marco Antonio Bazzocchi, studioso e critico letterario dell’Università di Bologna, Stefano Casi, critico teatrale e direttore di Teatri di Vita, e Roberto Chiesi, responsabile del centro Studi-Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna.