Per Visual Archeology sono stati spolverati i tesori conservati nei magazzini e negli archivi del Museo dell’arte classica e del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, peraltro classificatosi primo al mondo in base all’ultimo ranking di Qs (Quacquarelli Symonds).
L’intento è quello di legare la secolare tradizione degli studi archeologici e storico-artistici dell’Ateneo romano con le più moderne tecnologie informatiche applicate allo studio dei manufatti e dei monumenti. La ricchezza del materiale infatti, dacché si parla di una delle più grandi gipsoteche del mondo, non è mai stata adeguatamente valorizzata nella sua interezza: oggi, accanto ai più di 30.000 gessi custoditi dal Museo, troviamo un percorso espositivo in cui questi prodotti artistici del passato vengono visivamente integrati da ricostruzioni 3D, video-mapping e proiezioni, fotografie e reperti che, per la prima volta, vengono esposti al pubblico di studenti, docenti e visitatori.
L’effetto ottenuto è di grande bellezza: sempre nel rispetto del passato, come non si può prescindere in un ambiente come quello delle Scienze dell’Antichità, alle opere è restituita una sorta di soffio vitale tramite l’intervento dell’occhio tecnico della modernità, creando così un effetto di rara meraviglia e costruendo un ponte di non irrisoria rilevanza tra passato e presente che può aiutare chi, di fronte a statue dalle sembianze vetuste, si senta come in presenza di un lontano fantasma.
La mostra, allestita nel Museo d’arte classica situato al piano seminterrato della Facoltà di Lettere e Filosofia, sarà visitabile sino a fine novembre con orario 09-19.00. Per via delle lezioni universitarie non tutte le aree saranno sempre accessibili, tuttavia sarà possibile prenotare visite guidate dell’allestimento, fruibile invece nella sua interezza, nei giorni 5-6-14-19 e 21 novembre con orario 9-19.00 e il 28 novembre dalle 15.00 alle 19.00.
Il progetto è finanziato dall’Università di Roma La Sapienza nell’ambito di iniziative culturali proposte e realizzate dagli studenti in collaborazione con il Museo dell’arte classica, il Polo museale Sapienza e l’Associazione 3D ArcheoLab, con l’obiettivo di proporre una nuova forma di conoscenza e accessibilità del nostro patrimonio culturale.