Lo riporta il New York Times, citando alcune fonti secondo le quali alle 19 di ieri ora locale (l'1 di oggi in Italia) i funzionari militari e diplomatici erano in attesa dell'attacco dopo l'intenso dibattito delle ore precedenti alla Casa Bianca. L'operazione era nella fasi iniziali, con gli aerei già in aria e le navi posizionate, quando è arrivato il contrordine. "Non è chiaro se Trump abbia solo cambiato idea o se l'amministrazione abbia rivisto il piano per problemi logistici.
Non è chiaro neanche se" gli attacchi sono solo posticipati, riporta il New York Times. L'attacco sarebbe dovuto avvenire prima del tramonto venerdì in Iran per minimizzare il rischio per i civili. La Casa Bianca si è spaccata sul possibile attacco: secondo indiscrezioni, il segretario di stato Mike Pompeo, il consigliere alla sicurezza nazionale John Bolton e il direttore della Cia Gian Haspel erano a favore di un attacco.
A essere scettici erano invece i funzionari del Pentagono, convinti che una tale azione avrebbe causato un'escalation mettendo a rischio le forze americane nell'area. I leader del Congresso erano stati informati dei piani dell'amministrazione nel corso della riunione tenutasi giovedì nel pomeriggio nella Situation Room della Casa Bianca.