40 anni senza John Lennon

John Lennon con (da sinistra) George Harrison, Ringo Starr e Paul McCartney a Roma nel 1965 John Lennon con (da sinistra) George Harrison, Ringo Starr e Paul McCartney a Roma nel 1965 foto Carlo Riccardi
Quarant’anni fa moriva assassinato a New York da un suo fan psicopatico il grande cantautore, polistrumentista, paroliere, attivista, attore e regista britannico.

Nato a Liverpool nell’ottobre 1940 (ergo nel 2020 viene ricordato non solo per il quarantennale della sua scomparsa, ma anche per l’ottantesimo anniversario della sua nascita), John Winston Lennon - meglio noto come John Lennon - negli anni Sessanta è compositore e cantante dei Beatles, per i quali, in coppia con Paul McCartney, compose anche la maggior parte delle canzoni. Con P. McCartney forma una fra le più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del secondo Novecento. È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney.

Terminata l’esperienza con i Beatles, John Lennon diventa solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. Questo gli causerà numerose difficoltà con l’FBI che per molti anni spierà tutte le sue attività considerandolo un “sovversivo” e rifiutandogli più volte la Green Card.

Nel 2002, John Lennon era all’ottavo posto in un sondaggio della BBC sulle cento personalità britanniche più importanti di tutti i tempi. Secondo la rivista «Rolling Stone» è al quinto posto nella lista dei cento migliori cantanti ed al cinquantacinquesimo in quella dei cento migliori chitarristi.

 

I Beatles (il celeberrimo gruppo rock inglese noto anche come “il quartetto di Liverpool” e formato da J. Lennon, Paul McCartney - classe 1942 -, George Harrison - 1943-2001 - e Ringo Starr - n. 1940) ha esercitato una profonda influenza sulla musica popolare della seconda metà degli anni Sessanta e dei decenni seguenti. L’importanza dei Beatles va al di là dell’ambito specificamente musicale e rappresenta un elemento fondamentale per la comprensione dei cambiamenti del costume, della politica e del rapporto con la spiritualità dei giovani degli anni Sessanta. Il gruppo è stato l'alfiere della nuova musica nata a Liverpool, e che in breve conquistò i favori del pubblico giovanile di tutto il mondo.

Nel ’62 con Love me do e l’anno seguente con Please please me diventarono la band più amata di tutta l’Inghilterra e nel ’64, con l'uscita del singolo I want to hold your hand, in tutto il mondo si scatenò il fenomeno noto come '”Beatlemania'”: i giovani cominciarono a vestirsi come i Beatles, portando i capelli lunghi e tagliati a caschetto come loro, ed affollando ogni loro esibizione dal vivo. Attraverso il superlativo lavoro compositivo del duo Lennon-McCartney, i Beatles contribuirono a stabilire nuovi criteri stilistici per la musica rock, producendo una straordinaria quantità di canzoni, molto varie e differenti fra loro (ricordiamo gli album Rubber Soul - 1965 -, Revolver - 1966 - e Stg. Pepper’s Lonely Hearts Club Band - 1967). Gusti psichedelici, influenze orientali, esperimenti elettronici e composizioni - in cui si ritrovano anche strumenti differenti in confronto a quelli della tradizione rock, come violini, violoncelli e trombe - danno vita a nuove, indimenticabili, forme artistiche.

 

Alcune foto di John Lennon (nonché degli altri tre del Quartetto di Liverpool) sono ammirabili nella mostra 1965: The Beatles in Rome, a cura dell'Archivio Fotografico Riccardi e formata da circa quaranta scatti dell'allora trentottenne Carlo Riccardi (classe 1926) del giugno 1965, all’epoca dell’unico concerto dei Beatles a Roma (27 giugno 1965, al Teatro Adriano di piazza Cavour).

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.