En plein di pubblico a Torino per il Concerto al buio di Gianluca Casalino e Davide Alogna

Il violino di Davide Alogna e il pianoforte di Gianluca Casalino per “La Voce di ogni Strumento”, la rassegna musicale diretta da Gloria Mazzi, in collaborazione con Lions e Compassion Italia, hanno dato vita ad un evento indimenticabile, con opere di straordinaria bellezza di musicisti quali Johannes Brahms (Scherzo della Sonata FAE) Fryderyk Chopin (Notturno in Mi bemolle opera 9 numero 2 e Ballata numero 2), Wolfgang Amadeus Mozart (Sonata K376 in Fa maggiore), Robert Schumann (Intermezzo della Sonata FAE) e Camille Saint Saëns (Introduzione e Rondò capriccioso opera 26).
Il pubblico ha avuto la possibilità di vivere la musica senza altri stimoli sensoriali all’infuori dell’udito e l’esperienza dell’oscurità sulle note dei grandi compositori eseguite dal duo violino e pianoforte. Il buio enfatizza la percezione, amplifica la sensibilità, mette tutti sullo stesso piano e, proprio su questo piano, si sono incontrati musicisti e pubblico, ad ulteriore conferma e dimostrazione del fatto che la musica, non conoscendo barriere, tocca la sensibilità individuale e collettiva, trasformandosi inesorabilmente in un fortissimo elemento di condivisione di emozioni.
Questa esperienza è stata vissuta sulle note della grande musica classica, elemento che è fra le caratteristiche fondamentali che, fin dai suoi esordi, contraddistinguono la rassegna “La Voce di Ogni Strumento”. Tuttavia, il programma ha riservato anche delle piacevoli scoperte, secondo la volontà degli stessi musicisti, i quali, proprio giocando su tale “effetto sorpresa”, hanno aumentato il livello di coinvolgimento del pubblico.
Anche per questo evento, in linea con le finalità solidali che da sempre animano le iniziative della Stagione musicale di “La Voce di Ogni Strumento” il ricavato degli ingressi va due progetti solidali: “Servizio cani guida dei Lions”, per l’acquisto di un cane guida al centro addestramento cinofilo di Limbiate (MB) ed al Fondo Emergenze di Compassion Italia per l’acquisto di filtri per la potabilizzazione dell’acqua per garantire acqua potabile a molte famiglie di Paesi africani, asiatici e dell’America Latina.
Eccezionale (e portatrice di un messaggio molto importante) la scelta della location, ovverosia il Sermig - Arsenale della Pace di Torino.
Sì, proprio lì. I torinesi non più giovanissimi sanno di cosa si tratta. Era un Arsenale di guerra, una fabbrica di armi. L’arsenale nasce nel 1580 come fabbrica di polveri da sparo per poi evolversi nel corso dei secoli. Dopo l’incendio dell’aprile 1852, per volere del re Vittorio Emanuele II la struttura venne trasformata in “Arsenale delle costruzioni di Artiglieria di Torino”, la prima fabbrica di armamenti della storia italiana: un’area di quarantacinquemila metri quadrati, fino a cinquemila operai coinvolti. Da qui uscirono la maggior parte fra le armi usate dall’esercito sabaudo e italiano nelle guerre del Risorgimento e nelle due guerre mondiali. Dismesso nel secondo dopoguerra, nell’agosto 1983 il rudere dell’arsenale viene affidato ai giovani del Sermig (Servizio Missionario Giovani), che decidono di trasformarlo in una casa di pace. La riconversione di quel luogo attira e coinvolge centinaia di migliaia di giovani e meno giovani da ogni parte d’Italia e dall’estero. Lavoro gratuito, volontariato e disponibilità. Nasce così l’Arsenale della Pace, una casa sempre aperta, il cuore di una realtà di solidarietà presente in ogni angolo del mondo.
Il lavoro gratuito di migliaia di persone lo ha trasformato da Arsenale di Guerra ad Arsenale della Pace. Un monastero metropolitano, luogo di fraternità e di ricerca; una casa aperta al mondo e all’accoglienza delle persone in difficoltà; una casa per i giovani che cercano un senso per la propria vita; un laboratorio di idee, un luogo di incontro, cultura, dialogo e formazione. L’Arsenale della Pace, dedicato a Padre Michele Pellegrino (1903-1986), è oggi una porta sul mondo aperta trecentosessantacinque giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro. Profezia di pace, monastero metropolitano, rappresenta un punto di incontro fra culture, religioni, schieramenti differenti per conoscersi, dialogare e “camminare insieme”. Una casa sempre aperta per chi cerca un soccorso: madri sole, stranieri, persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro, detenuti ed ex detenuti. Un sogno che permette a chi lo desidera di restituire qualcosa di sé: tempo, professionalità, beni spirituali e materiali. Risultato? Moltissime persone che aiutano moltissime altre persone.
Il Concerto al buio che si è inserito all'interno della rassegna “La Voce di Ogni Strumento”, giunta alla nona edizione, è patrocinato dal Ministero della Difesa. Per questo i concerti vengono ospitati all'interno di spazi insoliti, aperti al pubblico in via eccezionale. Il programma musicale organizzato dalla direttrice artistica Gloria Mazzi conserva le caratteristiche di varietà nei generi e negli stili, spaziando dalla musica da camera a quella sinfonica, dalla classica al jazz, sempre all’insegna della qualità e venendo incontro al gusto di un pubblico molto vasto e naturalmente eterogeneo come quello cittadino, un pubblico che, nel corso delle diverse edizioni della rassegna, si registra in crescita costante.
In cartellone per “La Voce di Ogni Strumento” 2019-2020 grandi artisti, in un perfetto bilanciamento dell’offerta culturale, che da un lato propone l’eccellenza artistica internazionale, ma dall’altro promuove anche la qualità della formazione e del lavoro degli artisti sul territorio, in un’importante fusione fra musica e solidarietà.
Alessandro Poggiani
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