PIANOSOLO, ossia la capacità di divulgare musica di qualità senza limiti di genere

Da anni condivide con appassionati e addetti ai lavori lezioni di tecnica, teoria, solfeggio, corsi di pianoforte, percorsi didattici, notizie di settore, recensioni e straordinarie interviste ad artisti internazionali. Il suo indiscusso successo (quasi 52.000 iscritti sul canale YouTube e 41.000 followers sulla pagina Facebook) si basa sulla qualità offerta e su una sinergia vincente tra Giulio Cinelli, Christian Salerno e Paola Parri. Proprio a Paola Parri abbiamo rivolto qualche domanda.
Paola, come nasce Pianosolo?
La storia di Pianosolo (http://www.pianosolo.it) è fuori dagli schemi. Circa dieci anni fa Giulio Cinelli e Christian Salerno hanno dato vita a blog individuali in cui portavano in video alcune semplici lezioni di pianoforte. Erano blog casalinghi, messi in piedi per passione e senza alcuna velleità professionale. All’epoca questo rappresentava una novità assoluta sulla rete in Italia e fu accolta con entusiasmo dal popolo del web. A un certo punto Giulio e Christian hanno deciso di unire le forze ed è nato Pianosolo. Nel 2010, nelle aule di Siena Jazz - Accademia Nazionale del Jazz, io e Giulio ci siamo incontrati e da lì è iniziata la mia collaborazione con Pianosolo. All’inizio era quasi un gioco, ricordo che lavoravamo in casa e, vivendo in città diverse, ci ritrovavamo a lavorare qualche volta persino in spiaggia, al mare! Quando abbiamo aperto uno studio le cose sono cambiate.
Sin dagli esordi la mission del nostro portale è stata quella di portare la musica a tutti, di renderla accessibile a un pubblico sempre più vasto. Ci siamo resi presto conto che moltissime persone desiderano imparare a suonare non a livello professionale, ma per puro desiderio di farlo, non avendo avuto la possibilità di intraprendere un percorso di studi da bambini o avendo dovuto interrompere senza, però, mai abbandonare l’amore per il pianoforte. Abbiamo anche capito la portata della popolarità di uno strumento come il pianoforte che dà l’idea di “facilità” (basta premere un tasto per produrre un suono) ma che, in realtà facile, non è semplice da suonare.
Questo progetto è andato avanti con tutte le risorse che le nostre competenze potevano garantire: Christian come pianista e didatta e Giulio come web marketing specialist. Io ho messo in campo i miei studi musicali universitari e le mie competenze relazionali per creare una sezione dedicata a recensioni, interviste e reportage. Posso garantire che il successo di Pianosolo è stato davvero inaspettato. Oggi siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti e dei quali colgo l’occasione per ringraziare tutte le fantastiche persone che ci seguono.
Negli anni Pianosolo è diventato un punto di riferimento per musicisti, addetti ai lavori e appassionati di musica e pianoforte. Quale il vostro impegno per garantire una qualità sempre così alta?
Abbiamo sempre lavorato con l’obiettivo primario della divulgazione della musica di qualità, senza limiti di genere. Dal momento che, purtroppo, vige ancora il pregiudizio di una certa difficoltà, soprattutto a livello di ascolto, di alcuni linguaggi musicali come il jazz o la musica colta occidentale, con Pianosolo abbiamo cercato di portare nelle case della gente proprio questi linguaggi, attraverso le nostre testimonianze-video o gli articoli dedicati a pubblicazioni discografiche ed editoriali, coinvolgendo artisti importanti, ma anche quei giovani che rappresentano il futuro della musica e che si stanno facendo strada sulla scena nazionale e internazionale, collaborando con case editrici e label internazionali. Siamo inoltre presenti a festival e rassegne su tutto il territorio nazionale perché crediamo molto nel valore della testimonianza finalizzata a stimolare le persone ad andare a sentire concerti dal vivo. Si può abbattere il pregiudizio solo fornendo strumenti di conoscenza ed è quello che proviamo a fare. Fondamentale per noi è stato anche creare delle relazioni con tutti gli operatori del settore, dai produttori di strumenti ai tecnici e agli accordatori. La qualità è stata garantita anche da collaborazioni eccellenti di cui andiamo molto fieri.
Racconti, interviste e musica dal vivo. La musica si può vivere anche in forma virtuale. Quale la risposta del pubblico che vi segue numeroso?
Purtroppo il lockdown ha imposto un gravoso stop a tutto il settore dello spettacolo del vivo e a soffrirne sono stati gli artisti, ma anche tutti gli operatori coinvolti. Però la musica non si è fermata e abbiamo visto musicisti da tutto il mondo condividere generosamente la loro musica sui social.
In quella fase ci siamo sentiti in dovere di lavorare soprattutto sulla condivisione di questa bellezza sui nostri canali e la risposta è arrivata forte e chiara dal nostro pubblico che ha accolto con gioia questo dono. Per noi questo fenomeno è stato, nella desolazione dell’isolamento, la conferma del profondo valore della musica per tutta l’umanità, della sua forza consolatoria, della sua capacità di unire le persone in un unico linguaggio. Siamo abituati a produrre materiale originale, ma durante l’isolamento quello che abbiamo visto è stato miracoloso, il senso di una comunità che si ritrova intorno alla musica e che comunica senza barriere linguistiche.
Durante il lockdown non vi siete fermati. Tanti gli appuntamenti con pianisti e tanti i contributi offerti. Adesso finalmente si riparte. Quali i progetti in corso?
A parte l’attività ordinaria, al momento abbiamo in cantiere un progetto molto ambizioso. Si tratta di una piattaforma dedicata esclusivamente all’attività didattica che si chiamerà Pianosolo Maestro e che conterrà un percorso progressivo di apprendimento delle basi dello studio del pianoforte. La piattaforma sarà popolata da lezioni-video e seminari e prevediamo la sua pubblicazione in autunno. È un lavoro molto importante per noi, una sorta di punto di arrivo di quelle basi che abbiamo gettato dieci anni fa. Speriamo inoltre di tornare presto sul campo con la nostra presenza a eventi musicali da documentare con i nostri reportage e di riprendere le registrazioni in studio.
La musica, lo sappiamo, è un’arte terapeutica. Se vi chiedessi di salutare i lettori con un messaggio di speranza a quale musicista e/o a quale brano affidereste questo compito?
Un solo brano? Un solo artista? La scelta è davvero difficile! Quest’anno celebriamo il 250° dalla nascita di Ludwig van Beethoven e dunque è doveroso l’omaggio al genio di Bonn e mi sento di farlo con il secondo movimento del suo Concerto per pianoforte e Orchestra n.5. Inoltre rivolgo un pensiero a un artista purtroppo scomparso di recente, che, oltre a considerare Beethoven una sorta di padre spirituale, ha incarnato il vero spirito di condivisione della musica. Una persona, oltre che un artista speciale, che ci mancherà molto: il Maestro Ezio Bosso.
Ultimi da Madia Mauro
- Marevivo: altro obiettivo raggiunto con la Campagna "replant", ripopolati 100mq di cymodocea nodosa nel golfo di Trieste
- “Teatro incontra”: seconda edizione dal 26 settembre diretta da Pino Strabioli
- La mostra Fare notte all’ETworks Studio
- Barbie Style Talent Contest: l’Innovazione Moda abbraccia i valori alla Milano Fashion Week
- Marevivo: costruire un futuro sostenibile attraverso l’Ocean&Climate Literacy con il progetto europeo Ride the Wave