“Il tempo esiste solo nel nostro cervello?” al Piccolo Eliseo

Al via il terzo appuntamento de La Scienza e Noi, a cura di Viviana Kasam, presidente di BrainCircle Italia, manifestazione che valorizza l'eccellenza degli scienziati italiani affrontando le ricerche scientifiche più innovative. La rassegna, che prevede un ciclo di incontri ad ingresso libero fino ad esaurimento posti e con diretta streaming su www.brainforum.it fa registrare, per il terzo anno consecutivo, un fortissimo interesse sia di critica sia di pubblico.
Dopo gli incontri del 4 febbraio (Dall’intelligenza delle piante il nostro futuro, con Renato Bruni - Università di Parma - e Barbara Mazzolai - Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera - PI) e del 18 febbraio (Dalle lingue impossibili al suono del pensiero: un viaggio nella neurolinguistica, con Andrea Moro, linguista, scrittore, scienziato e professore di Linguistica generale presso la Scuola Universitaria Superiore (IUSS) di Pavia, dove ha fondato il centro di ricerca in Neuroscienze, Epistemologia e Sintassi teorica), lunedì 4 marzo 2019, nel corso dell’incontro Il tempo esiste solo nel nostro cervello? si confronteranno il filosofo della scienza Mauro Dorato e la neuroscienziata Domenica Bueti.
La teoria della relatività di Albert Einstein ha modificato profondamente la concezione del tempo. Secondo i fisici quantistici, il tempo assoluto a cui si riferiva Newton non esiste, dato che nella relatività speciale esso dipende dalla velocità del sistema di riferimento e nella relatività generale varia dal primo all’ultimo piano di un grattacielo, e, in alcuni casi, rende fisicamente possibili anche i viaggi nel tempo (concetto molto amato dalla fantascienza, sia letteraria sia cinematografica).Esiste poi chi nega tout court l’esistenza del tempo, e chi sostiene che fra passato, presente e futuro non esista alcuna differenza, una concezione già difesa da alcuni filosofi greci, fra i quali Parmenide, che negava il divenire. Tempo lineare, tempo ciclico, tempo assoluto, non-tempo. Per i “comuni mortali” è difficilissimo immaginare un mondo fuori dal tempo. Tuttavia, tali idee aprono interessanti scenari anche sul modo in cui percepiamo la realtà e come ad essa ci relazioniamo.
A differenza dei fisici, i neuroscienziati spiegano invece che il nostro cervello non può prescindere dal tempo, anzi la capacità di percepirlo e di elaborarlo è fondamentale per comprendere ed agire nel mondo che ci circonda. Senza un’idea del tempo non si formerebbero l’identità e la coscienza.
A chi dobbiamo credere?
Il tema verrà affrontato lunedì 4 marzo al Piccolo Eliseo in occasione del terzo appuntamento della rassegna La Scienza e Noi. Nel corso dell’incontro, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti e che può essere seguito anche in direttastreaming sulla pagina Facebook di Brainforum, il filosofo della scienza Mauro Dorato dialogherà con la neuroscienziata Domenica Bueti.
Mauro Dorato spiegheràcome per la fisica il presente non esista, mentre nella nostra vita gioca un ruolo imprescindibile nella sensazione dello scorrere del tempo. Infatti, nella fisica relativistica, il presente di un evento è l’evento stesso e pertanto non ha alcuna estensione temporale, mentre, nella nostra esperienza, la sua durata non è istantanea. Le leggi fisiche fondamentali non distinguono fra passato e futuro.Di contro la nostra esperienza del mondo è ovviamente irreversibile.
La ricercatrice Domenica Buetiillustrerà il tempo dal punto di vista delle neuroscienze. Come fa il nostro cervello ad elaborare ed a produrre il senso del tempo? Può la percezione del tempo variare da una persona ad un’altra? Che relazioni esistono fra la percezione del tempo e quella dello spazio? Gli astanti scopriranno come si studiano i meccanismi neurali alla base della percezione del tempo grazie alle moderne tecniche di “neuroimaging” e di neurostimolazione.
Mauro Dorato è Professore Ordinario di Filosofia della Scienza presso il dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università di Roma Tre. È laureato in Filosofia e Matematica ed ha conseguito un dottorato in filosofia allaJohns Hopkins Universitydi Baltimora. È stato condirettore della rivista «European Journal for Philosophy of Science»ed è membro dell’Academie des Sciencese di Academia Europae. Si occupa dei rapporti fra fisica e metafisica ed ha scritto vari saggi e monografie in italiano e in inglese, l’ultima fra le quali è Che cos’è il tempo? Einstein, Gödel e l’esperienza comune (Carocci, Roma 2013).
Domenica Bueti è neuroscienziata cognitiva.Dopo aver condotto le sue ricerche alla UCL (UniversityCollege London), al Policlinico Universitario ed al EPFL (il Politecnico di Losanna), è infine approdata alla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste dove, grazie al contributo finanziario della ERC (European Research Council) e del MIUR (Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca) dirige con passione e grandissimo impegno il TimeLab (il Laboratorio di Percezione del Tempo).
Dopo Il tempo esiste solo nel nostro cervello?, il ciclo di incontri di BrainForum - la Scienza e Noi proseguirà con altri tre appuntamenti.
Lunedì 18 marzo 2019
Magia, cervello e matematica: come i numeri governano il nostro pensiero
Una conferenza-spettacolo in cui Antonietta Mira presenterà alcuni giochi di prestigio fondati su regole matematiche, e Giorgio Vallortigara affronterà le basi neurologiche della nostra conoscenza dei numeri. Sottostanti le capacità matematiche simboliche e discrete che si sono sviluppate in alcune società umane, giacciono, incarnate nell’attività dei sistemi nervosi, le radici non-simboliche della rappresentazione della numerosità. Fondate sulla stima della numerosità e sul continuo, esse sono osservabili anche nelle creature prive di linguaggio simbolico: i bambini più piccoli e gli animali.
Lunedì 1 aprile 2019
Leggere il pensiero: dalla parapsicologia alla scienza. Con Fabio Babiloni.
«Tutto quello che può fare il genere umano è muovere i propri muscoli, sia per abbattere una foresta che per sussurrare o scrivere un concetto filosofico». Tale frase, riadattata da Charles Sherrington, grande neuroscienziato degli anni Trenta, nel nuovo millennio è messa alla prova da tecnologie in grado di leggere alcune semplici cose dentro la nostra testa. Muovere le cose con il pensiero non è più una prerogativa dei maghi: oggi lo studiano gli scienziati per aiutare, in un prossimo futuro, le persone con arti non funzionanti e, in un futuro più lontano, per interagire naturalmente con le macchine intelligenti da cui saremo circondati.
Lunedì 15 aprile 2019
Blockchain: oltre il bitcoin c’è di più. Con Renato Grottola.
Si sente parlare di blockchain in relazione alle transazioni economiche virtuali. In realtà si tratta di una metodologia innovativa che consente di controllare tutti i processi, dalla produzione alla post-distribuzione, dando al consumatore garanzie di trasparenza e consentendo risparmi lungo tutta la linea. In campo alimentare la promessa è già realtà.
Alessandro Poggiani
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