“Nuovi materiali per ripensare il mondo” al Piccolo Eliseo

Nicola Marzari sarà il relatore dell’ultima conferenza del ciclo La Scienza e noi, organizzata da BrainCircleItalia, che si concluderà al Piccolo Eliseo lunedì 7 maggio alle 20.00 (ingresso libero fino ad esaurimento posti). Spiega Viviana Kasam, ideatrice e organizzatrice del ciclo, nel 2018 alla sua seconda edizione: «Quello che ci distingue, è che cerchiamo di portare al grande pubblico la ricerca scientifica più d’avanguardia, “cutting edge”, dicono gli anglosassoni, spiegando come inciderà sul nostro futuro. Abbiamo inaugurato il ciclo con una conferenza sulla possibilità di trasformarci da predatori a coltivatori del mare, per creare uno sviluppo sostenibile per gli oceani. Lo concludiamo parlando dei nuovi materiali e di come possono incidere positivamente sulla crescita del benessere mondiale, perché è importante non solo indicare i problemi e le criticità, ma anche dare speranza in un futuro migliore».
Nicola Marzari è un brillante scienziato italiano che, dopo una laurea a Trieste ed un dottorato a Cambridge, è diventato professore al MIT di Oxford ed al Politecnico Federale di Losanna, dove oggi dirige MARVEL, un centro che coinvolge quaranta gruppi impegnati nella ricerca di quello che viene definito “il genoma dei materiali”, su cui la Casa Bianca, già dal 2011, ha investito duecentocinquanta milioni di dollari. Lo si potrebbe definire un novello alchimista. Chiuso nel suo laboratorio, con un computer al posto degli alambicchi, progetta nuovi materiali sfruttando le conoscenze della fisica quantistica, le nanotecnologie e gli algoritmi dei big data. Ispirandosi al grafene, ha scoperto duemila nuovi materiali bidimensionali, a cui la rivista «Nature Nanotechnology» ha appena dedicato la copertina.
«La storia dell’umanità» afferma Marzari, «prende nome dai materiali che hanno contraddistinto le varie epoche. C’è stata l’età della pietra, quella del ferro e quella del bronzo; in tempi moderni, petrolio e silicio hanno cambiato la nostra vita. Non ce ne accorgiamo, ma la tecnologia, e l’economia, sono sempre basate su nuovi materiali. Fino a pochi anni fa non esistevano polimeri biodegradabili per le nostre arterie, metalli trasparenti per i nostri telefonini, batterie che potessero fare correre le macchine in autostrada, o fibre ottiche che potessero curvare un laser per operare nei nostri anfratti più remoti. Giocavamo a tennis con racchette di legno, una tasca piena di gettoni per la teleselezione, respirando benzina al piombo - un viaggio in aereo costava uno stipendio».
La nuova rivoluzione nella scoperta di nuovi materiali verrà dalle simulazioni quantistiche (siamo improvvisamente in grado di calcolare le proprietà di un materiale prima ancora che venga mai preparato in un laboratorio, virtuale prima che reale, e possiamo farlo sempre meglio, e sempre più velocemente). A cosa dobbiamo dedicarci, allora? Ad energia più economica e più pulita, per liberarci dall’inquinamento e dalla povertà. Alle scoperte scientifiche, per tenerci vivi e intelligenti. A una ricerca che abbia anche un traguardo etico e che, sia pur profondamente teorica, si applichi a obiettivi che cambino (in meglio) il mondo.
Si conclude al Piccolo Eliseo di Roma, il ciclo di appuntamenti BrainForum - La Scienza e noi, a cura di Viviana Kasam, per discutere del futuro.
Dopo il grandissimo successo dell’edizione 2017 (che ha fatto registrare il tutto esaurito ad ogni incontro) e dei primi cinque appuntamenti del 2018 (lunedì 5 febbraio: Coltivare il mare per salvarlo, con Maurizio Ribera D’Acalà - dirigente di ricerca alla Stazione Zoologica a “A. Dohrn” e docente del corso di Oceanografia Fisica e Chimica all’Università Federico II di Napoli - e Rosalba Giugni - Presidente di Marevivo; lunedì 19 febbraio: Big data per la sicurezza e l’economia - A che prezzo?, con Luciano Pietronero - professore di Fisica presso il CNR e l’Università di Roma “La Sapienza” - e Michele Colajanni - professore di sicurezza informatica presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell'Università di Modena e Reggio Emilia; lunedì 5 marzo: Si può rigenerare il cervello?, con Giancarlo Comi - direttore del Dipartimento di Neurologia e dell’Istituto di Neurologia Sperimentale press l’Istituto San Raffaele di Milano, e considerato fra i massimi esperti al mondo di sclerosi multipla; lunedì 19 marzo: Epigenetica: l’odissea del genoma, con Valerio Orlando, direttore del KAUST Environmental Epigenetics Research Program, Division of Bioscience, presso la King Abdullah University of Science and Tecnology, in Arabia Saudita; lunedì 16 aprile 2018: Il mistero della coscienza: tecnologia e futuro, con Martin Monti, il quale dirige il laboratorio di ricerca focalizzata su coma e coscienza presso l’UCLA -Università della California di Los Angeles), che hanno visto il teatro gremito di pubblico, proseguono, con il sesto ed ultimo incontro Nuovi materiali per ripensare il mondo con Nicola Marzari, gli attesi appuntamenti con La Scienza e noi, in cui esperti e scienziati di fama internazionale, intervistati da Viviana Kasam, si rivolgono ad un pubblico eterogeneo (appassionati, ricercatori, giovani) per trasmettere, attraverso un linguaggio discorsivo, non da “addetti ai lavori”, l’emozione e la bellezza della scienza.
Con tre star della scienza italiana che lavorano all’estero: Martin Monti, alla UCLA, noto in tutto il mondo per le sue ricerche su coscienza; Nicola Marzani, il quale dirige il Centro di scoperta dei nuovi materiali presso l’EPFL di Losanna; Valerio Orlando, che ha fondato e dirige il Centro di Epigenetica presso la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST), gioiello della tecnologia in Arabia Saudita ed è fra i fondatori del DTI (Dulbecco Telethon Institute).
Alessandro Poggiani
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